Conferenza stampa per la consegna delle attrezzature e dispositivi donati al Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma Sipenbol

Conferenza stampa per la consegna delle attrezzature e dispositivi donati al Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma di “Rafforzamento del Sistema Informatico Penitenziario boliviano – SIPENBOL” piattaforma di gestione e registrazione dati del settore carcerario controllata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria boliviano.

Nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Salon Verde del Ministero dell’Interno, é stato consegnato al Ministro Carlos Romero un set di attrezzature informatiche acquisite nell’ambito del progetto SIPENBOL’, iniziativa finanziata dalla nostra cooperazione con un contributo di 150.000 Euro. Oltre al Ministro, erano presenti il neo Direttore Generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria boliviana, Samuel Villegas, l’Ambasciatore  Vigo e il responsabile del settore giustizia di questa Sede Estera AICS, per un incontro che e’ stato seguito da numerosi organi di stampa, radio e tv nazionali e locali.

Nel suo intervento, l’Ambasciatore ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa in parola per il rafforzamento delle capacita’ tecniche, operative e istituzionali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, facente capo al locale Ministero dell’Interno. Attraverso il contributo italiano sono stati acquisiti 75 computer desktop, 50 stampanti multifunzione, 30 stampanti monocromatiche, 45 webcam e 45 lettori biometrici, dispostivi che permetteranno di ottimizzare la gestione delle comunicazioni e dei flussi di informazione, rendendo piu’ efficaci i protocolli di registrazione, analisi e consultazione dei dati relativi alla popolazione carceraria di tutto il Paese. Si tratta di strumenti fondamentali per la corretta gestione delle attività di competenza dell’Amministrazione Penitenziaria, nonche’ per l’opportuna definizione e programmazione delle politiche dell’intero settore carcerario.

L’impegno della cooperazione italiana sostiene il settore giustizia in Bolivia, per un contributo complessivo di 2,1 milioni di euro. Oltre al progetto SIPENBOL, l’Italia finanzia infatti altre due importanti iniziative: il programma ‘Rafforzamento dell’Unita’ Tecnica del Ministero di Giustizia e del Sistema Penale per Adolescenti, finanziato con un contributo di Euro 600.000 e gestito direttamente da AICS La Paz e il progetto ‘Restoring Justice‘, basato su modelli innovativi in materia di giustizia penale minorile e prevenzione della delinquenza giovanile per la diffusione della cultura riparativa in Bolivia, iniziativa realizzata dalla Ong veronese ProgettoMondo MLAL (contributo AICS di Euro 1.310.486).

Un impegno, quello italiano, che il Ministro Romero ha spiegato essere strategico e di assoluta rilevanza per il Paese, frutto di una sensibilita’ politica e istituzionale largamente apprezzata dalle Autorita’ locali. Il riferimento, in questo senso, va alla scelta della Cooperazione Italiana di voler sostenere un settore particolarmente delicato come, appunto, quello della giustizia e della riforma penitenziaria, mettendo in campo risorse, professionalita’ ed expertise per lavorare su temi tanto complessi quanto centrali per il presente e l’immediato futuro del Paese. Una collaborazione che avra’ un impatto estremamente positivo e che, nelle parole del Titolare dell’Interno, andra’ a generare un “potenciamento inconmensurable al sistema”.

I ragazzi di Qalima

Entrando nel Centro di riabilitazione giovanile di Qalauma, ci aspettiamo di trovare un Istituto detentivo pieno di guardie penitenziarie e recinti. Invece vi troviamo una comunità di ragazzi che, in una bella giornata di sole, passeggiano nella vasta piazza della struttura, attorno alla quale si svolgono le diverse attività tecniche, professionali ed educative che li preparano alla futura reintegrazione nel mondo esterno, con la speranza che aprano loro una vita migliore di quella che li ha portati lì. I ragazzi stessi ci raccontano le loro esperienze e ci mostrano i prodotti che hanno realizzato.

Luis Miguel ha 24 anni e è nato a La Paz. È nell’Istituto da 7 anni ma non gli manca molto alla libertà. Quando è entrato nel 2012, doveva ancora concludere l’ultimo anno scolastico, che ha frequentato all’interno della struttura. Allo stesso tempo, ha lavorato nel Laboratorio di xerigrafia, nella lavorazione della porcellana fredda e in sartoria e ha frequentato il corso di disegno grafico e anche di cucina. Ora è responsabile del laboratorio e ci mostra l’iter e i colori che utilizza per la riproduzione dei disegni su stoffa.

Nestor, 22 anni, è il responsabile del Laboratorio di sartoria, perché in Brasile, dove ha trascorso alcuni anni, ha imparato a cucire; è nell’istituto da 3 anni e aspetta di terminare l’ultimo. È del Paraguay, dove risiede la sua famiglia, ma a La Paz ha il sostegno di sua moglie e della famiglia di lei, che attendono il giorno in cui uscirà.

Marco, 22 anni, di La Paz è da 2 anni responsabile della Biblioteca e dello Spazio culturale dove si interessa soprattutto di robotica e elettronica. Dal 2016 si trova nell’istituto e, mentre frequentava i laboratori di agricoltura e di xerigafia, scappava in biblioteca appena ne aveva la possibilità e consultava soprattutto libri di diritto e medicina. Tra un anno potrà uscire per buona condotta e spera di poter partecipare ai progetti del post penitenziario. Ha anche partecipato alla produzione di un disco commercializzato anche all’esterno, dal titolo “Sonado libero”. Infatti nella sede c’è anche uno studio di registrazione. Hanno partecipato alla realizzazione del disco anche altri ragazzi esperti in grafica per la copertina.

Professione guardaparco, è operativo il nuovo centro di formazione di San Buenaventura in Bolivia

San Buenaventura – Il titolare della sede AICS di La Paz Angelo Benincasa ha partecipato all’inaugurazione del nuovo Centro di formazione per i guardaparco della Bolivia, infrastruttura finanziata dalla Cooperazione italiana nel quadro del programma di formazione dei guardaparco del Sistema Nazionale delle Aree Protette.

Il Centro di formazione è diventato pienamente operativo alla conclusione di un’iniziativa di durata annuale, con un finanziamento di 600mila euro, ed è stato inaugurato alla fine di settembre nella località di San Buenaventura, nel dipartimento di La Paz, alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni partner del progetto e di numerosi organi di informazione che hanno dato ampio risalto all’evento.

Accanto alla delegazione della sede AICS di La Paz erano presenti la Viceministra dell’Ambiente, Biodiversità, Cambiamento Climatico e Politiche Forestali, Cynthia Silva, il Direttore del Servizio Nazionale delle Aree Protette, Abel Mamani, la Vicedirettrice per l’Educazione alternativa del Ministero dell’Istruzione, Emma Penalosa, e il Rappresentante FAO in Bolivia Theodor Friedrich.

Nel corso dell’evento sono stati consegnati i certificati di “Tecnico – Livello Base” a 207 guardaparco boliviani, aprendo di fatto le porte al riconoscimento di questa professione nel Paese andino. Grazie all’accordo stipulato tra il ministero dell’Istruzione e il ministero dell’Ambiente – intesa siglata su iniziativa del programma finanziato dall’AICS – oggi la professione del guardaparco è formalmente riconosciuta a livello nazionale in tutta la Bolivia.

Nel suo intervento il titolare della sede AICS ha evidenziato gli importanti risultati raggiunti dalla Cooperazione italiana in Bolivia: con i 196 programmi sostenuti dal 1986 a oggi, la Cooperazione ha contribuito in maniera determinante al rafforzamento delle relazioni bilaterali tra i due Paesi.

 

AUTORE: Alfredo Eguino