Riconversione a sistemi agroalimentari più puliti. AICS partecipa alla Fiera FIMA 2021 a Bogotá

Lo sviluppo rurale e la sostenibilità ambientale sono due delle tematiche principali attorno alle quali si sviluppa la cooperazione italiana in Colombia.

Dal 29 settembre al 2 ottobre 2021 si è tenuta a Bogotà la Fiera Internazionale dell’Ambiente (FIMA), una piattaforma tra le più rilevanti a livello latinoamericano, che promuove azioni di sostenibilità ambientale in diversi settori economici.

Oltre al supporto dell’ufficio di AICS in Colombia alla partecipazione dell’UE in qualità di “ospite d’onore” per questa VII edizione della Fiera, il responsabile dell’ufficio Luca De Paoli è stato invitato a partecipare al panel sulla “Riconversione Ambientale dei Sistemi Agroalimentari”. In questo contesto, ha avuto l’opportunità di condividere l’esperienza e le conoscenze dell’Italia in materia, che le hanno valso il riconoscimento mondiale come uno dei settori che più contribuisce al suo PIL.

Inoltre, la cerimonia di apertura di FIMA 2021 è stata anche la cornice perfetta per annunciare al Paese, tra gli altri contributi, l’avvio di un programma di assistenza tecnica, cofinanziato da UE, AICS e FAO, per un totale di 6 milioni di euro, di cui 1.500.000 euro sono contributo italiano e 3 milioni sono gestiti da AICS secondo la modalità di cooperazione delegata.

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di rafforzare le capacità istituzionali e promuovere il dialogo tra i ministeri dello sviluppo rurale e dell’ambiente, nonché con i governi locali per garantire un’attuazione più efficiente ed efficace delle politiche nelle campagne colombiane.

Una delle oltre 20 azioni strategiche previste dal progetto, consentirà in particolare l’aggiornamento di 5 guide ambientali settoriali (caffè, banana, cacao, patata, avocado e granadilla) per promuovere l’economia circolare, ridurre l’emissione di gas serra e gestire, in modo sostenibile, ecosistemi produttivi. Inoltre, nell’ambito del progetto si analizzeranno le opportunità e i potenziali usi della biomassa residua e si rafforzeranno le imprese verdi in ecosistemi altamente deforestati o nei 170 comuni PDET – Planes de Desarrollo con Enfoque Territorial, maggiormente colpiti dal conflitto interno.

Per contribuire allo sviluppo rurale e sostenibile della Colombia, l’Italia punta sulla riconversione dei sistemi agroalimentari: “gli sforzi per renderli più competitivi e sostenibili guidano il lavoro della nostra cooperazione”, ha dichiarato Luca De Paoli, responsabile dell’ufficio AICS in Colombia, alla Fiera Internazionale dell’Ambiente (FIMA) 2021.

Cuba e Colombia presenti a Macfrut 2021 a Rimini grazie al supporto di AICS e del Sistema Italia

Dal 7 al 9 settembre 2021, Cuba e Colombia sono stati fra i paesi esteri presenti come espositori alla fiera Macfrut di Rimini, che continua a rappresentare un evento di riferimento per i professionisti del settore ortofrutticolo in Italia e all’estero.

Lo stand di Cuba, per la prima volta presente a Macfrut, è stato allestito grazie alla collaborazione tra le sedi AICS ed ICE de L’Avana, nell’ambito del Protocollo d’Intesa siglato tra le due entità nei mesi scorsi per lo sviluppo di attività di promozione di partnership commerciali tra imprese italiane ed estere.In particolare, l’iniziativa si inserisce nel contesto dei programmi di cooperazione Cubafruta, e Hab.A.M.A., finanziati da AICS, che prevedono fra le proprie attività la promozione e il sostegno alla commercializzazione di prodotti agroalimentari cubani verso il mercato italiano ed europeo.

Grazie a questo sforzo coordinato del Sistema Italia, una delegazione composta da rappresentanti di imprese ed istituzioni del settore agroalimentare del paese, fra cui il Grupo Empresarial Agrícola GAG e la Cámara de Comercio Cubana, ha potuto prendere parte all’evento e sostenere incontri e scambi B2B con altre imprese italiane ed europee di diversi settori tra cui packaging, logistica, lavorazione della frutta e prodotti ortrofrutticoli. Tali incontri hanno permesso alle imprese cubane di conoscere prodotti e tecnologie utili per migliorare e potenziare le produzioni locali ed essere competitive sui mercati internazionali. Si sono svolti inoltre incontri con rappresentanti di imprese interessate a importare e distribuire prodotti cubani. Ananas, avocado e lime sono i prodotti verso i quali è stato manifestato il maggior interesse da parte delle imprese.

Presente anche uno stand della Colombia, accompagnato dall’IILA – Istituto Italo Latinoamericano nell’ambito di un’iniziativa finanziata dalla Cooperazione italiana – progetto Paz Colombia (Agricoltura e turismo sostenibile per il consolidamento della pace in Colombia). Il progetto mira ad appoggiare lo svilu ppo rurale sostenibile e l’inclusione dei piccoli produttori rurali nei territori di Cartama (Antioquia), Cauca e Huila, potenziando la competitività e sostenibilità delle economie rurali locali nei settori del caffè, ortaggi, agrumi, e turismo ecologico, promuovendo la formazione e la partecipazione di donne e giovani, nonché il rafforzamento delle capacità di governance degli enti locali.

Entrambe le delegazioni hanno ricevuto le visite di Mario Beccia, dell’Ufficio relazioni istituzionali e comunicazione di AICS, che ha sottolineato l’importanza di sostenere, attraverso le iniziative di cooperazione, la promozione di partenatiati pubblico-privati per lo sviluppo locale, come parte di una strategia di sostegno alle economie locali e nell’ottica di uno sviluppo sostenibile.

Riunione tra l’Ambasciatore d’Italia in Bolivia e il Direttore dell’AICS La Paz

L’Ambasciatore d’Italia in Bolivia, Francesco Tafuri, e il Direttore dell’AICS La Paz, Angelo Benincasa, si sono riuniti con la Ministra di Pianificazione dello Sviluppo, Gabriela Mendoza Gumiel e il Vice Ministro di Inversione Pubblica e Finanziamento Esterno, Marcelo Laura, per trattare temi di cooperazione bilaterale e per dare continuità agli accordi presi sui crediti allo sviluppo che interessano diversi settori prioritari del paese quali salute, ambiente e cultura.

Riunione tra l’Ambasciata d’Italia a Bogotá, AICS e UNHCR

Si è tenuta oggi la riunione tra l’Ambasciata d’Italia a Bogotá, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per parlare della situazione dei migranti venezuelani presenti in Colombia e della risposta dell’UNHCR supportata dalla Cooperazione italiana attraverso un contributo di 1 milione di euro.

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L’iniziativa mira a fornire servizi sanitari di emergenza e opportunità di integrazione socio-economica per i migranti e rifugiati venezuelani, i rimpatriati colombiani e le comunità di accoglienza nelle zone di frontiera con il Venezuela. Alla riunione erano presenti il Consigliere dell’Ambasciata d’Italia, Cesare Bieller, il Rappresentante UNHCR per la Colombia, Jozef Merkx, e il Responsabile dell’Ufficio AICS di Bogotá, Luca De Paoli.

Lancio del progetto “Mapiripán, territorio di pace e sviluppo sostenibile”

Lo scorso 14 agosto si è svolto l’evento virtuale di lancio del progetto “Mapiripán, territorio di pace e sviluppo sostenibile” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) per un importo di 2.4 milioni di euro (8.846 milioni di pesos colombiani), eseguito dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) in coordinamento con l’Agenzia per il Rinnovamento del Territorio colombiana (ART). Il progetto mira alla riattivazione economica e l’integrazione sociale del Municipio PDET di Mapiripán (Meta), beneficiando direttamente 1.500 persone – con un impatto indiretto su tutta la regione – tra cui membri delle comunità indigene Sikuani e Jiw, vittime ed ex-combattenti delle FARC, attraverso l’avvio di sistemi di produzione sostenibili, generando reddito per le famiglie contadine.

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All’evento hanno partecipato il Consigliere Presidenziale per la Stabilizzazione e il Consolidamento, Emilio Archila; il Direttore della ART, Juan Carlos Zambrano; l’Ambasciatore d’Italia in Colombia, Gherardo Amaduzzi; l’Ambasciatrice della Colombia in Italia, Gloria Isabel Ramírez; il Rappresentante FAO Colombia, Alan Jorge Bojanic; il Direttore Poligrow, Carlo Vigna; il Segretario del Ministero dell’Agricoltura del Meta, Julio Romero; e la Sindaca incaricata di Mapiripán, María Consuelo Morano.

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L’Ambasciatore Gherardo Amaduzzi ha risaltato la grande opportunità offerta al paese di coniugare riconciliazione e sviluppo rurale in uno dei municipi più colpiti dalla violenza, attraverso un progetto che potrà rappresentare un modello replicabile di intervento territoriale articolato ed integrato, in cui il settore privato, quello pubblico e la società civile potranno ridisegnare un modello produttivo di sviluppo più partecipativo e sostenibile.

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AICS partecipa al Tavolo di Genere della Cooperazione Internazionale (MGCI) in Colombia

Lo scorso 6 febbraio 2020, il personale AICS di Bogotá ha partecipato alla prima riunione del 2020 della Mesa de Género de la cooperación internacional (MGCI), presieduta dall’Unione Europea e promossa da ONU Mujeres. All’evento erano presenti Matilde Ceravolo, Vice-direttrice di Cooperazione della Delegazione dell’Unione Europea, Diana Espinosa, Ufficiale di Programma di ONU Mujeres, Mauricio Carabalí, del Consiglio Presidenziale per la Parità della Donna, e APC (Agencia Presidencial de Cooperación Internacional de Colombia).

Carabalí ha presentato il nuovo Consiglio Presidenziale per la Parità della Donna (CEPM), organo creato con il Decreto 1784 del 4 ottobre 2019 con il fine di formulare politiche pubbliche mirate all’uguaglianza di genere e all’empowerment delle donne.  Il Consiglio ha elaborato una fitta agenda di genere che include la creazione di segreterie/uffici per le donne a livello territoriale, la creazione e promozione delle “Casas de Mujeres Empoderadas” in ogni dipartimento del paese, l’inclusione di un capitolo di genere nei piani dipartimentali, la creazione di due fondi, uno riguardante la formazione e l’altro per l’imprenditorialità femminile, e altre iniziative per favorire l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e l’assistenza a donne vulnerabili e vittime di violenza.

Infine, è stato discusso il Piano di Lavoro 2020 della MGCI, che riguarderà 4 punti principali:

  • Rafforzamento istituzionale con approccio territoriale per l’uguaglianza di genere;
  • Cooperazione per la formulazione dell’Agenda de Mujeres Seguras y Construcción de Paz;
  • Armonizzazione della cooperazione internazionale per contribuire all’uguaglianza di genere;
  • Coordinamento e articolazione per la diffusione di messaggi, attraverso le reti sociali, che aumentino l’interesse pubblico nei confronti dell’agenda.

Nell’ambito del terzo punto del Piano di Lavoro 2020, inoltre, è stato sottolineato l’invito ad incorporare nuovi soggetti, l’Italia e la Banca Mondiale, come membri attivi al tavolo di lavoro.

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Inaugurato a Cochabamba il Centro di Attenzione Integrale per la Famiglia (CAIF)

Si trova a Cochabamba, nel cuore della Bolivia, il primo centro pubblico del paese che offre servizi di riabilitazione ambulatoriale per persone con problemi di consumo di alcool e altre sostanze.

Martedì 14 maggio, nell’ambito del “Progetto comunitario per la prevenzione e il trattamento ambulatoriale di persone con problemi di consumo di alcool e altre sostanze” AID 11303, è stato inaugurato il Centro di Attenzione Integrale per la Famiglia (CAIF), spazio che offre servizi di prevenzione, diagnosi psicologica e sociale, oltre al trattamento ambulatoriale per persone con problemi di consumo di sostanze lecite e illecite in Bolivia.

L’iniziativa si inserisce nel quadro di un accordo firmato tra il Ministero della Salute, il Governo Autonomo Municipale di Cochabamba e la Sede Estera AICS di La Paz diretto a costruire un modello municipale per la presa in carico, trattamento e riabilitazione di persone che presentano problemi legati al consumo di alcool e altre droghe. Il modello si focalizza sull’elevato rischio al quale la popolazione boliviana è esposta per il consumo lecito di alcool e sostiene azioni mirate alla riduzione di tale fenomeno.

Il progetto interessa un’area, quella del Distretto 16 della città di Cochabamba, caratterizzata alti indici di criminalità e insicurezza urbana, e da un elevato numero di consumatori di alcool e altre sostanze stupefacenti. Il personale del progetto, sia quello contrattato dall’AICS che quello contrattato dal municipio, già da qualche mese ha sviluppato un importante lavoro in rete con le scuole, i servizi socio-sanitari, la Polizia nazionale, le organizzazioni sociali e altre strutture specializzate nel trattamento psicologico e psichiatrico, allo scopo di far conoscere le attività e i servizi che offre il centro e inserirlo nella rete delle istituzioni che operano sul territorio.

In occasione dell’evento di inaugurazione, il Dr. Angelo Benincasa, Reggente della Sede Estera AICS di La Paz, ha sottolineato la volontà, per il futuro immediato, di continuare a sostenere il settore della salute attraverso progetti di questo tipo, che possano generare un impatto positivo, concreto e tangibile sulla realtà locale, andando a lavorare con gruppi di popolazione vulnerabili come, nel caso in questione, i giovani a rischio di esclusione sociale di Cochabamba. L’iniziativa si rivolge proprio a questi gruppi, che saranno accompagnati con attività di informazione e prevenzione riguardo il consumo di droghe, l’abuso di alcool e la promozione di stili di vita salutari. In termini generali, i beneficiari diretti del progetto sono le persone che decideranno di affrontare i problemi di abuso e/o dipendenza attraverso un percorso di riabilitazione ambulatoriale integrale e completamente gratuito.

A conclusione dell’evento, il primo cittadino di Cochabamba, Iván Tellería, ha ringraziato la cooperazione italiana per il lavoro che svolge in Bolivia, sottolineando l’importanza del progetto, laddove il CAIF è il primo e sinora l’unico centro pubblico in tutto il Paese che offre servizi di assistenza ambulatoriale specializzati su queste problematiche. Le famiglie di Cochabamba potranno infatti rivolgersi al centro per ricevere appoggio e assistenza professionale gratuita, contribuendo in questo modo a ridurre l’incidenza di un fenomeno che si sta facendo sempre più preoccupante e che sta generando problemi di diversa natura quali incidenti stradali, violenza familiare, incremento della delinquenza e diffusi problemi di salute, oltre ad essere la principale causa della distruzione di numerosi nuclei familiari in tutto il Paese.

AUTORE: Alfredo Eguino

 

Visita di una delegazione AICS presso il centro di Qalauma

Una delegazione della AICS, composta dal Titolare della sede di La Paz Angelo Benincasa, dalla assistente tecnica Serena Bernardin, dalla referente del settore Comunicazione della AICS di Roma Elisabetta Quartullo e dalla Rappresentante della ONG Progetto Mondo MLAL Anna Maria Alliod a cui è affidata l’esecuzione del progetto “Restoring justice: attivando modelli innovativi in materia di giustizia penale minorile e prevenzione della delinquenza giovanile per la diffusione della cultura riparativa” si è recata in visita presso Qalauma, centro di reinserimento sociale per i giovani dai 18 ai 28 anni con debiti di giustizia.

Il progetto, finanziato da AICS per Euro 1.747.314, con durata triennale (2017-20), vuole contribuire al reinserimento nella società  di ragazzi che si trovano con misure giudiziarie di diverso tipo, seguendoli dal punto di vista educativo e professionale, nel percorso detentivo e post detentivo. I ragazzi provengono dalle aree più degradate e povere della Bolivia e si sono macchiati di reati penali che vanno da stupro, all’uso di sostanze stupefacenti, al furto e in alcuni casi omicidio. Vengono in primo luogo inseriti in un’area di accoglienza secondo un sistema progressivo di ingresso e divisi per fattore di rischio di recidività, dopo un esame psicologico e medico.

La struttura del Qalauma è nata nel 2005 con l’esigenza di togliere i ragazzi dalle carceri boliviane, popolate da detenuti adulti e rei di vari crimini. Alla sua realizzazione ha partecipato, oltre una moltitudine di donors, anche la Cooperazione Italiana. Ad oggi Qalauma è considerato un modello nell’ambito della giustizia riparativa per le attività di riabilitazione e di reinserimento sociale degli oltre 300 giovani ospitati dell’istituto. 45 istituzioni, tra pubbliche e private (Banche, Fondazioni, Associazioni, istituzioni pubbliche e religiose) cooperano nelle attività del Qalauma. All´interno del centro ci sono 5 aree. Per tutte le aree è previsto l’accesso al centro di istruzione che rilascia, alla fine del percorso, una certificazione utile ai fini della reintegrazione dei giovani una volta ottenuta la libertà.

La visita della delegazione AICS, accompagnata da Renè Ponce, coordinatore ad interim del progetto socio-educativo e responsabile del settore arte e cultura, è iniziata nella grande area centrale dell’istituto che ospita i diversi laboratori e in particolare la falegnameria, dove 23 giovani, sotto la guida del docente, lavorano assi di legno, pino per l’esattezza, per la realizzazione di letti a castello che serviranno ad ospitare il numero di ragazzi presenti nella struttura, che supera nettamente quello previsto dal progetto iniziale. Realizzano anche decorazioni artistiche, cucce per cani e giochi per bambini.

Si prosegue nel laboratorio metalmeccanico, dove viene lavorato il ferro per la produzione di oggetti artistici quali portabottiglie, fioriere, piani cottura destinati alla vendita all’esterno. Quindi si va nella panetteria, dove si producono biscotti con la solerzia e rapidità di una catena di montaggio. I biscotti, lavorati e cotti, vengono quindi raccolti in grandi sacchi e donati al governo che, in base ad un progetto di sussidio, li fornisce alle donne in stato di gravidanza. Dal biscottificio si accede in una piccola stanza con un forno, dove 3 ragazzi impastano la farina per la preparazione dei panini destinati alla comunità dell’istituto.

Nel laboratorio di serigrafia, vengono realizzate le stampe dei disegni sulle borse di stoffa che andranno alle imprese che si  prestano ad  accogliere i ragazzi nella fase post penitenziaria. Si prosegue verso la sartoria, dove vengono cucite felpe, grembiuli, borse di stoffa anche con la elaborazione di nuove creazioni da esportare esternamente.

Quindi, si visita il Laboratorio artistico-culturale, con una biblioteca e un’area editoriale dove si producono diari, agende, vengono rilegati artigianalmente libri e pubblicati racconti e storie scritti dai ragazzi. Solo in questo laboratorio è permessa la frequenza di ragazzi di entrambi i sessi.

L’ultimo laboratorio è quello di lavorazione delle pelli, frequentato solo dalle ragazze che, con la presenza del docente e di una guardia carceraria donna, imparano a cucire prima su teli di stoffa per poi passare alle pelli. Camila e le compagne con entusiasmo mostrano agli ospiti e loro realizzazioni in pelle, alcune delle quali vengono anche acquistate dai presenti.

La visita ha permesso il contatto diretto e scambi con i ragazzi e anche l’ascolto di alcune loro testimonianze. La visita si conclude con una tavola rotonda per uno scambio di opinioni e informazioni con alcuni docenti, educatori e volontari esperti in socio-psicologia e riabilitazione.

AUTORE: Alfredo Eguino

 

Conferenza stampa per la consegna delle attrezzature e dispositivi donati al Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma Sipenbol

Conferenza stampa per la consegna delle attrezzature e dispositivi donati al Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma di “Rafforzamento del Sistema Informatico Penitenziario boliviano – SIPENBOL” piattaforma di gestione e registrazione dati del settore carcerario controllata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria boliviano.

Nel corso di una cerimonia tenutasi presso il Salon Verde del Ministero dell’Interno, é stato consegnato al Ministro Carlos Romero un set di attrezzature informatiche acquisite nell’ambito del progetto SIPENBOL’, iniziativa finanziata dalla nostra cooperazione con un contributo di 150.000 Euro. Oltre al Ministro, erano presenti il neo Direttore Generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria boliviana, Samuel Villegas, l’Ambasciatore  Vigo e il responsabile del settore giustizia di questa Sede Estera AICS, per un incontro che e’ stato seguito da numerosi organi di stampa, radio e tv nazionali e locali.

Nel suo intervento, l’Ambasciatore ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa in parola per il rafforzamento delle capacita’ tecniche, operative e istituzionali del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, facente capo al locale Ministero dell’Interno. Attraverso il contributo italiano sono stati acquisiti 75 computer desktop, 50 stampanti multifunzione, 30 stampanti monocromatiche, 45 webcam e 45 lettori biometrici, dispostivi che permetteranno di ottimizzare la gestione delle comunicazioni e dei flussi di informazione, rendendo piu’ efficaci i protocolli di registrazione, analisi e consultazione dei dati relativi alla popolazione carceraria di tutto il Paese. Si tratta di strumenti fondamentali per la corretta gestione delle attività di competenza dell’Amministrazione Penitenziaria, nonche’ per l’opportuna definizione e programmazione delle politiche dell’intero settore carcerario.

L’impegno della cooperazione italiana sostiene il settore giustizia in Bolivia, per un contributo complessivo di 2,1 milioni di euro. Oltre al progetto SIPENBOL, l’Italia finanzia infatti altre due importanti iniziative: il programma ‘Rafforzamento dell’Unita’ Tecnica del Ministero di Giustizia e del Sistema Penale per Adolescenti, finanziato con un contributo di Euro 600.000 e gestito direttamente da AICS La Paz e il progetto ‘Restoring Justice‘, basato su modelli innovativi in materia di giustizia penale minorile e prevenzione della delinquenza giovanile per la diffusione della cultura riparativa in Bolivia, iniziativa realizzata dalla Ong veronese ProgettoMondo MLAL (contributo AICS di Euro 1.310.486).

Un impegno, quello italiano, che il Ministro Romero ha spiegato essere strategico e di assoluta rilevanza per il Paese, frutto di una sensibilita’ politica e istituzionale largamente apprezzata dalle Autorita’ locali. Il riferimento, in questo senso, va alla scelta della Cooperazione Italiana di voler sostenere un settore particolarmente delicato come, appunto, quello della giustizia e della riforma penitenziaria, mettendo in campo risorse, professionalita’ ed expertise per lavorare su temi tanto complessi quanto centrali per il presente e l’immediato futuro del Paese. Una collaborazione che avra’ un impatto estremamente positivo e che, nelle parole del Titolare dell’Interno, andra’ a generare un “potenciamento inconmensurable al sistema”.