Riunione tra l’Ambasciata d’Italia a Bogotá, AICS e UNHCR

Si è tenuta oggi la riunione tra l’Ambasciata d’Italia a Bogotá, l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) per parlare della situazione dei migranti venezuelani presenti in Colombia e della risposta dell’UNHCR supportata dalla Cooperazione italiana attraverso un contributo di 1 milione di euro.

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L’iniziativa mira a fornire servizi sanitari di emergenza e opportunità di integrazione socio-economica per i migranti e rifugiati venezuelani, i rimpatriati colombiani e le comunità di accoglienza nelle zone di frontiera con il Venezuela. Alla riunione erano presenti il Consigliere dell’Ambasciata d’Italia, Cesare Bieller, il Rappresentante UNHCR per la Colombia, Jozef Merkx, e il Responsabile dell’Ufficio AICS di Bogotá, Luca De Paoli.

Premio nazionale di Donne Trasformatrici della Colombia rurale

Il programma DRET II ha sostenuto l’esperienza di scambio di conoscenze nell’ambito del premio per la “Donna trasformatrice della Colombia rurale” organizzato dall’Agenzia nazionale del territorio (ANT) nel luglio 2022.

Il team di assistenza tecnica del Programma ha accompagnato le vincitrici, Sandra Milena Campo e Mayerly Sánchez, in un viaggio attraverso otto comuni di Boyacá, dove hanno avuto l’opportunità di scambiare conoscenze ed esperienze con altre donne rurali. Per quattro giorni le vincitrici del premio hanno visitato parchi ecologici e lagune, le coltivazioni autoctone di patate e caffè, nonché imprese artigiane e di apicoltura. Hanno inoltre avuto l’opportunità di partecipare a spazi di dialogo e scambio di conoscenze con le organizzazioni di contadine che giorno dopo giorno contribuiscono allo sviluppo delle campagne con pratiche rispettose dell’ambiente.

Per Sandra Milena, vincitrice nella categoria “Donna conservatrice del territorio”, questo scambio è stato la parte migliore del premio: “Questo è il miglior regalo che abbiamo ricevuto nell’ambito del premio. Grazie a questa esperienza mi sono arricchita di nuove conoscenze proprie di una cultura che ho appena iniziato a conoscere, piena di persone meravigliose e con storie che mi incoraggiano a continuare. Alle donne contadine del resto del Paese vorrei dire che tutto nella vita è possibile. Alle tessitrici dico che continuino a tessere futuro, famiglia, territorio e cultura”.

Per la storia completa di Sandra, clicca qui e guarda la sua intervista qui.

Come avanza l’esecuzione del Capitolo Etnico degli Accordi di Pace in Colombia?

Al termine di un lungo processo di richiesta da parte delle comunità etniche di far sentire la propria voce e valere i propri diritti nell’ambito della costruzione della pace in Colombia, le organizzazioni indigene e afro-colombiane – rappresentate dalla Commissione Etnica per la Pace e la Difesa dei Diritti Territoriali – hanno potuto partecipare ai tavoli di negoziazione di pace a L’Avana per negoziare l’ultimo punto dell’Accordo Finale per una Pace Stabile e Durevole.

In quell’occasione, è stata quindi accordata l’integrazione dell’approccio etnico e la creazione giuridica dell’Istanza Speciale di Alto Livello con le Popolazioni Etniche (IEANPE), istituita per garantire l’attuazione del capitolo etnico, ed elaborato il percorso di monitoraggio al Piano Quadro di Esecuzione che comprende 37 obiettivi e 98 indicatori sul tema etnico.

Tuttavia, sinora non è stato registrato un avanzamento significativo nell’esecuzione del capitolo etnico e, al contrario, si nota regressività nei diritti delle comunità etniche e afro-colombiane, specialmente nei municipi PDET (Programmi di Sviluppo con Approccio Territoriale), dove il 51% di questi territori sono abitati da indigeni e l’81% da comunità afro-colombiane, secondo la Comunità Akubadaura – organizzazione che esegue il monitoraggio della realizzazione del capitolo etnico degli Accordi di Pace.

Dalla firma dell’Accordo nel 2016, circa 200 indigeni sono stati assassinati. In data 5 giugno 2020 si registravano 706 casi di contagio di COVID19, dei quali 25 sono deceduti per mancanza di assistenza opportuna e di consegna di elementi di bio-sicurezza, secondo quanto riportato da organizzazioni indigene. Dati del Governo colombiano mostrano che la “povertà multidimensionale delle popolazioni indigene è 2,5 volte più alta del totale nazionale e quella delle popolazioni e comunità afro-discendenti 1,5 volte più alta. Per entrambe le popolazioni gli svantaggi maggiori si registrano in materia di educazione, salute e accesso a servizi di prima infanzia, alloggi, acquedotti e rete fognaria”, secondo il Rapporto sulla Giustizia Redistributiva e i Popoli Etnici della Comunità di Giuristi Akubadaura.

Nello stesso documento si segnala che tra il 2010 e il 2019 “il Governo nazionale ha sottoscritto 1.582 accordi con le popolazioni indigene nell’ambito del Tavolo Permanente di Concertazione, molti dei quali fanno parte di politiche pubbliche che hanno una percentuale di esecuzione in media del 3,9%, evidenziando un’inosservanza sistematica di alcuni degli accordi promossi dall’Esecutivo stesso.

La Comunità Akubadaura ha identificato difficoltà e proposte per l’attuazione del Capitolo Etnico degli Accordi di Pace in 3 aree principali: partecipazione orizzontale ed effettiva nell’esecuzione degli accordi, per ovviare alla mancanza di consultazione con la popolazione indigena nella formulazione di progetti di legge e politiche pubbliche; un budget con approccio etnico per la pace, considerando la riduzione del 17% delle risorse destinate alla dotazione di terre sofferta dalle popolazioni indigene tra il 2015 e il 2018 e le risorse limitate (0,05%) del Budget Generale della Nazione con approccio differenziale; e la promozione di una politica di non stigmatizzazione e sicurezza per i leader indigeni e afro-discendenti e le loro comunità, per combattere gli omicidi di leader che conducono processi di difesa e protezione territoriale e dei promotori della sostituzione delle coltivazioni illecite.

Per maggiori informazioni consulta il report della Comunità Akubadaura: http://akubadaura.org/colombia-nacion-multietnica-y-pluricultural-que-ignora-el-enfoque-etnico/

Lancio del progetto “Mapiripán, territorio di pace e sviluppo sostenibile”

Lo scorso 14 agosto si è svolto l’evento virtuale di lancio del progetto “Mapiripán, territorio di pace e sviluppo sostenibile” finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) per un importo di 2.4 milioni di euro (8.846 milioni di pesos colombiani), eseguito dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) in coordinamento con l’Agenzia per il Rinnovamento del Territorio colombiana (ART). Il progetto mira alla riattivazione economica e l’integrazione sociale del Municipio PDET di Mapiripán (Meta), beneficiando direttamente 1.500 persone – con un impatto indiretto su tutta la regione – tra cui membri delle comunità indigene Sikuani e Jiw, vittime ed ex-combattenti delle FARC, attraverso l’avvio di sistemi di produzione sostenibili, generando reddito per le famiglie contadine.

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All’evento hanno partecipato il Consigliere Presidenziale per la Stabilizzazione e il Consolidamento, Emilio Archila; il Direttore della ART, Juan Carlos Zambrano; l’Ambasciatore d’Italia in Colombia, Gherardo Amaduzzi; l’Ambasciatrice della Colombia in Italia, Gloria Isabel Ramírez; il Rappresentante FAO Colombia, Alan Jorge Bojanic; il Direttore Poligrow, Carlo Vigna; il Segretario del Ministero dell’Agricoltura del Meta, Julio Romero; e la Sindaca incaricata di Mapiripán, María Consuelo Morano.

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L’Ambasciatore Gherardo Amaduzzi ha risaltato la grande opportunità offerta al paese di coniugare riconciliazione e sviluppo rurale in uno dei municipi più colpiti dalla violenza, attraverso un progetto che potrà rappresentare un modello replicabile di intervento territoriale articolato ed integrato, in cui il settore privato, quello pubblico e la società civile potranno ridisegnare un modello produttivo di sviluppo più partecipativo e sostenibile.

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AICS partecipa al Tavolo di Genere della Cooperazione Internazionale (MGCI) in Colombia

Lo scorso 6 febbraio 2020, il personale AICS di Bogotá ha partecipato alla prima riunione del 2020 della Mesa de Género de la cooperación internacional (MGCI), presieduta dall’Unione Europea e promossa da ONU Mujeres. All’evento erano presenti Matilde Ceravolo, Vice-direttrice di Cooperazione della Delegazione dell’Unione Europea, Diana Espinosa, Ufficiale di Programma di ONU Mujeres, Mauricio Carabalí, del Consiglio Presidenziale per la Parità della Donna, e APC (Agencia Presidencial de Cooperación Internacional de Colombia).

Carabalí ha presentato il nuovo Consiglio Presidenziale per la Parità della Donna (CEPM), organo creato con il Decreto 1784 del 4 ottobre 2019 con il fine di formulare politiche pubbliche mirate all’uguaglianza di genere e all’empowerment delle donne.  Il Consiglio ha elaborato una fitta agenda di genere che include la creazione di segreterie/uffici per le donne a livello territoriale, la creazione e promozione delle “Casas de Mujeres Empoderadas” in ogni dipartimento del paese, l’inclusione di un capitolo di genere nei piani dipartimentali, la creazione di due fondi, uno riguardante la formazione e l’altro per l’imprenditorialità femminile, e altre iniziative per favorire l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e l’assistenza a donne vulnerabili e vittime di violenza.

Infine, è stato discusso il Piano di Lavoro 2020 della MGCI, che riguarderà 4 punti principali:

  • Rafforzamento istituzionale con approccio territoriale per l’uguaglianza di genere;
  • Cooperazione per la formulazione dell’Agenda de Mujeres Seguras y Construcción de Paz;
  • Armonizzazione della cooperazione internazionale per contribuire all’uguaglianza di genere;
  • Coordinamento e articolazione per la diffusione di messaggi, attraverso le reti sociali, che aumentino l’interesse pubblico nei confronti dell’agenda.

Nell’ambito del terzo punto del Piano di Lavoro 2020, inoltre, è stato sottolineato l’invito ad incorporare nuovi soggetti, l’Italia e la Banca Mondiale, come membri attivi al tavolo di lavoro.

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