La Colombia parteciperà a MacFrut 2023, la più importante fiera del settore ortofrutticolo in Europa

Dal 3 al 5 maggio 2023, la città di Rimini, ospiterà la fiera MacFrut 2023, un evento che riunisce aziende e professionisti italiani e internazionali impegnati nel settore ortofrutticolo. La fiera rappresenta tutta la filiera con 9 settori: Produzione e Commercio, Macchinari e Impianti, Materiali e Imballaggi, Macchinari per la Coltivazione, Serre e Irrigazione, Spezie e erbe officinali,  Vivaismo e Sementi, Biosolutions, Logistica e Servizi.
La quarantesima edizione di MacFrut prevede di battere i record degli anni precedenti, con il 50% in più di partecipazione di espositori esteri e il 25% in più di aree espositive rispetto allo scorso anno, in cui parteciparono 830 espositori e più di 38.000 visitatori da tutto il mondo.

Questo 25 aprile, durante una conferenza stampa presso l’Agenzia per lo Sviluppo Rurale (ADR), che ha visto la presenza del Ministro dell’Agricoltura Cecilia López, è stato annunciato che la Colombia sarà presente alla fiera, con uno stand di 90 metri quadrati gestito da PROCOLOMBIA e ADR, dove verranno presentati vari prodotti colombiani quali uchuvas, gulupas, mango, papaia, erbe aromatiche, ahuyama e mirtilli, tra gli altri. Questo spazio, oltre ad essere una vetrina commerciale, offrirà spazi di dialogo con aziende e istituzioni italiane con l’obiettivo di stabilire nuove collaborzioni.

Macfrut, un’occasione per portare in Colombia l’esperienza e le buone pratiche dell’agricoltura italiana

La partecipazione della Colombia a questa fiera fa parte di uno scambio internazionale organizzato dal Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II) dell’Unione Europea, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO ), in collaborazione con l’Università di Bologna. In occasione del viaggio in Italia, alcuni funzionari del Ministero dell’Agricoltura e di ADR, assieme a produttori agricoli e rappresentanti di associazioni e imprese colombiane, visiteranno varie aziende e cooperative italiane selezionate per le loro buone pratiche, per la loro esperienza in tema di prodotti con una denominazione di origine controllata (DOC) e per la loro eccellenza nell’applicazione dell’agricoltura biologica, che rappresenta il principale tema di interesse nell’ambito della collaborazione tra il Programma DRET II e l’Università di Bologna.

La delegazione colombiana in Italia parteciperà, inoltre, agli spazi accademici organizzati nell’ambito del MACFRU 2023. Il presidente dell’ADR, Diego Bautista, sarà relatore nel forum “Agribusiness e imprenditorialità: investire in America Latina con la Cooperazione Italiana”, organizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione (AICS), che sarà presente alla fiera con uno stand dedicato ai progetti di sviluppo rurale sostenibile realizzati in Colombia.

Durante le giornate della Fiera si terrà poi il Forum delle PMI Italia-America Latina, organizzato dall’IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latina Americana), in cui si discuterà delle opportunità commerciali tra l’America Latina e l’Europa e lo spazio che possono occupare i prodotti ortofrutticoli colombiani in questo mercato.

Questo scambio internazionale, promosso dal Programma DRET II in qualità di partner del Ministero dell’Agricoltura e dell’Agenzia per lo Sviluppo Rurale, rappresenta uno stimolo a rafforzare le capacità tecniche delle istituzioni colombiane e migliorare la competitività e la sostenibilità del settore agroambientale, secondo quanto previsto dall’Unione Europea nell’ambito del Green Deal.

Realizzazione di opere infrastrutturali a beneficio degli abitanti di 10 villaggi di Mapiripán Meta

Mapiripán infrastruttura

Con questa infrastruttura, più di 1.400 abitanti delle zone rurali potranno spostarsi per vendere i loro prodotti agricoli nella stagione invernale

Attraverso l’accordo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP) e il Municipio di Mapiripán Meta, nell’ambito nell’ambito dei territori PDET, sono state consegnate alla comunità nove opere infrastrutturali di drenaggio. Si tratta di sette canali sotterranei e un pontone, per evitare l’allagamento delle strade principali in caso di pioggia e facilitare così la mobilitazione di persone, merci, veicoli e prodotti agricoli in questi settori di difficile accesso nei villaggi di La Cooperativa, Canapure, El Mielón, Caño Ovejas, La Libertad, El Progreso e San Antonio.

Yuli Marcela Briñez, presidente del Consiglio di Azione Comunale del villaggio di Progreso, ci racconta dell’importanza di tale progetto: “Nel punto in cui è stato realizzato il canale sotterraneo in inverno non si poteva passare, quindi i coltivatori non potevano esportare i propri prodotti. Grazie a quest’opera, anche la parte di popolazione che non è direttamente coinvolta nel progetto, potrà beneficiare di una migliore mobilità. Prima potevamo solo andare a cavallo o al massimo in motocicletta, ora invece si può passare con un mezzo carico di bestiame, di manioca, di banane”.

È stato inoltre consegnato uno struttura comunale nei villaggi di Esteros Bajos, Caño Evaristo e San José, uno spazio vitale come luogo di incontro, incontro e formazione per gli abitanti del settore. Queste opere fanno parte della strategia agricola, sociale e ambientale che cerca di dare impulso alla riattivazione economica del comune con lo slogan #AvanzaMapiripán.

Opere infrastrutturali che rafforzano il tessuto sociale

Tutti i lavori sono stati realizzati tramite un processo partecipativo: sono stati concordati con la comunità e si sono svolti incontri di integrazione sociale, dove le famiglie del territorio hanno aiutato a preparare il terreno. In questo modo i villaggi hanno lavorato assieme e il tessuto sociale si è rafforzato.

Rogelio Ayala Monroy, rappresentante legale della Cooperativa agricola di Mapiripán (Coagromapi) del Mielón, ci racconta l’impatto di questi lavori: “Ci hanno dato le risorse, i materiali e la manodopera per due canali di scolo fognari e un enorme pontone, che ha rappresentato un grande aiuto per la comunità, perché le persone della comunità non credevano nemmeno che avremmo costruito quel pontone laggiù. Gli abitanti della zona sono molto contenti”.

Mapiripán infrastruttura

Un impegno per lo sviluppo sostenibile

Per decenni e a seguito del conflitto armato che ha afflitto il territorio, la popolazione di Mapiripán si è dedicata alla coltivazione della coca, ma dopo gli accordi di pace firmati dal Governo colombiano nel 2016, Mapiripán è stato dichiarato territorio PDET (Programma di sviluppo con a Focus Territoriale) e da allora le famiglie contadine hanno cercato di recuperare la propria vocazione agricola.

Nella componente agricola del progetto, 120 famiglie contadine partecipano e vengono sostenute per piantare banane, manioca dolce, frutto della passione, canna da zucchero e palma. Oltre a 70 famiglie della comunità Sikuani piantano manioca brava.

L’importanza dell’accesso alla salute per i rifugiati e i migranti in Colombia

Attraverso un progetto dell’UNHCR, l’Italia sta contribuendo al rafforzamento dell’accesso ai servizi sanitari per migliaia di rifugiati e migranti in Colombia e nelle comunità che li ospitano

Quel giorno, Joseanny, sei anni, arrivata in Colombia con la sua famiglia quattro anni fa, si è avvicinata felice al campanello dell’ospedale e lo ha suonato mentre tutti applaudivano. Significava che il trattamento aveva funzionato e che era guarita dal cancro. Due anni di visite mediche, chemioterapia, viaggi e documenti avevano dato i loro frutti e da quel momento avrebbe potuto continuare nel suo progetto di vita con la sua famiglia. Sua madre, Yusdanny Valero, aveva lasciato lo stato di Trujillo, in Venezuela, con i suoi due figli, quando era incinta di otto mesi. Poi sarebbe arrivato suo marito per iniziare una nuova vita a Cúcuta. Sapevano che questo inizio non sarebbe stato facile, ma non avrebbero mai immaginato che la sfida principale sarebbe stata l’accesso alle cure per il cancro di loro figlia.

Alla fine del 2019, quando Joseanny festeggiava i suoi tre anni, sua madre notò un gonfiore in rapida crescita sulla gamba della bambina. Nonostante l’inizio della pandemia nei primi mesi del 2020, che aveva reso l’accesso all’assistenza sanitaria sempre più complesso, erano riusciti a prenotare delle visite e gli esami avevano stabilito che un piccolo tumore stava crescendo nella gamba di Joseanny. Purtroppo, a causa della situazione irregolare della famiglia, la bambina non poteva usufruire dei servizi sanitari per ricevere le cure necessarie. Dopo molti sforzi, la famiglia era riuscita a rinnovare la propria documentazione e ad accedere al sistema sanitario attraverso un progetto guidato dall’UNHCR, insieme al suo partner Opción Legal. Tuttavia, il cancro di Joseanny si era già espanso ad altre parti del suo corpo e, per questo, era stata trasferita d’urgenza nella città di Bucaramanga. Nonostante le possibilità di recupero fossero molto basse, dopo quasi due anni di cure la malattia è stata vinta.

salute migranti servizi sanitari

Il sostegno che Joseanny ha ricevuto fa parte di un’iniziativa che ha garantito l’accesso alla salute a più di 16.000 persone a Cúcuta nel corso del 2022. Si tratta del progetto “Copertura universale per migliorare l’accesso ai servizi sanitari per la popolazione rifugiata, migrante, rimpatriata colombiana e ospitante”. Per Orfelina Lizarazo, funzionario di Opción Legal e project leader, questa “è stata una vera sfida che ci ha permesso non solo di affiliare al sistema sanitario una buona parte della popolazione migrante, ma anche di responsabilizzare le comunità e sostenere i funzionari pubblici locali e le istituzioni sanitarie affinché fungano da alleati in questo processo”.

Durante il 2022, Orfelina e il suo team hanno lavorato in diverse comunità di Cúcuta per fornire informazioni su come accedere al sistema sanitario, hanno tenuto 166 seminari coinvolgendo più di 3.700 persone e hanno formato più di 500 funzionari pubblici. Tale intervento, che ha rafforzato la capacità di enti e istituzioni nel garantire la regolazione, l’assicurazione e l’effettiva erogazione del servizio sanitario, è stato possibile grazie ai finanziamenti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

“Ogni giorno sentiamo tanti casi di persone che, oltre ad affrontare la sfida di trasferirsi, devono lottare per accedere ai servizi sanitari. Questo progetto, congiuntamente agli sforzi di regolarizzazione e inclusione del comunità di rifugiati e migranti promossi dallo Stato, ha reso possibile l’accesso alla salute per queste persone”, assicura Orfelina.

L’accesso alla salute è un elemento fondamentale nel processo di garanzia dei diritti della popolazione rifugiata e migrante, nonché nel raggiungimento della loro integrazione locale. Pertanto, progetti come questo diventano iniziative fondamentali.

Il programma di conversione del debito tra Ecuador e Italia compie 20 anni

La Riconversione del Debito tra Ecuador e Italia è nata nel 2003 con la firma dell’Accordo sulla Conversione del Debito in progetti di sviluppo, tra i Governi dell’Ecuador e dell’Italia, per un importo iniziale di 28,4 milioni di dollari. Attraverso questo, assieme ai contributi delle controparti nazionali, sono stati finanziati 115 progetti che hanno contribuito al miglioramento delle condizioni di vita di oltre 360.000 persone nel Paese. Questo primo programma prese il nome di Fondo Italo Ecuatoriano (FIE).

Visto il successo del primo programma, il 29 aprile 2016, entrambi i Governi hanno concordato di firmare un secondo Accordo per la conversione del debito in progetti di sviluppo, il cui programma è stato denominato Fondo Italo Ecuatoriano per lo Sviluppo Sostenibile (FIEDS). Ad oggi la FIEDS ha impegnato risorse non rimborsabili per un totale di USD 37.924.149,74 in 37 progetti di sviluppo e un Programma in tema di Salute.

20 anni di promozione dello Sviluppo Sostenibile

Nel marzo 2023 il Programma di Conversione del Debito tra l’Ecuador e l’Italia ha celebrato il suo ventesimo anniversario, dimostrandosi un modello di successo di cooperazione in Ecuador. Per questo il Ministero degli Affari Esteri e della Mobilità Umana e l’Ambasciata d’Italia in Ecuador, membri del Comitato Direttivo della FIEDS, hanno convocato un evento commemorativo per celebrare questi due decenni di lavoro congiunto.

“È una celebrazione speciale dato che questo strumento è emblematico per la modalità di azione, l’impatto e la durata” ha evidenziato Caterina Bertolini, Ambasciatrice d’Italia in Ecuador. Mario Beccia, Direttore della Sede competente per il Sud America dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo ha sottolineato l’importanza di questi due decenni di lavoro tra i due Paesi e il ruolo fondamentale sia dell’Ambasciata italiana sia del Ministero degli Esteri per progredire rapidamente e utilizzare efficacemente i fondi disponibili. Infine, l’Ambasciatore Jaime Barberis, Vice Ministro facente funzione degli Affari Esteri, ha evidenziato che si tratta dell’unico programma che mantiene la modalità del bando aperto per l’allocazione di risorse per progetti di sviluppo inquadrati all’interno delle priorità nazionali.

Alla serata hanno partecipato autorità di diversi livelli del Governo dell’Ecuador, membri e rappresentanti del corpo diplomatico in Ecuador, delegati delle varie agenzie di cooperazione internazionale, ONG e fondazioni e i beneficiari. I rappresentanti delle imprese che sono state sostenute dal Programma hanno parlato di come attraverso la realizzazione dei progetti hanno cambiato la loro vita e quella delle loro comunità. Inoltre, hanno sottolineato il valore aggiunto delle alleanze, la formazione e l’assistenza tecnica fornite dagli esecutori dei progetti.

Duante l’evento si è realizzata una fiera che ha permesso di dar visibilità alle iniziative produttive promosse nelle differenti regioni dell’Ecuador. A conclusione, con un brindisi delle autorità, si è celebrato questo ventesimo anniversario di lavoro di promozione dello sviluppo sostenibile in Ecuador.

Il pagamento per i servizi ambientali rafforza le imprese e il territorio

Progetto PSA Tumaco
Secondo il Consejo Bajo Mira y Frontera, il progetto pilota di Pagamento per i servizi ambientali genererà sviluppo e alternative economiche per i suoi abitanti, stimolando al contempo la conservazione delle foreste e dei territori ancestrali

“Per noi è di vitale importanza far parte di questo progetto. La comunità conosce i benefici che può portarci ed è per questo che oggi abbiamo famiglie impegnate a portarlo avanti”, così Willinton Guerrero, presidente del Consiglio Bajo Mira y Frontera, parla del progetto pilota di Pagamento per i servizi ambientali (PSA) gestito dalla Fondazione Sacha Llaqta nell’ambito della Strategia delle Rutas Territoriales del Programma di Sviluppo Rurale Territoriale (DRET II).

Il territorio di questo Consiglio comunitario comprende 46.482 ettari ubicati nell’area rurale del comune di Tumaco, dalla parte inferiore del fiume Mina fino al confine con l’Ecuador. Più di 9.000 persone vivono in queste terre di foreste alluvionali e zone costiere, dedicandosi principalmente all’agricoltura e alla pesca. La conservazione di questo territorio è sempre stata una priorità per le organizzazioni e le comunità che lo abitano. Per questo motivo, la prima fase del progetto ha privilegiato 1.000 ettari di aree strategiche per la loro importanza nel ciclo di riproduzione dei pesci. “È rilevante evidenziare due strategie facenti parte di questo schema PSA: definire le aree strategiche di conservazione e, allo stesso modo, identificare, accompagnare e promuovere le imprese verdi come strategia per lo sviluppo economico del territorio”, spiega José Antonio Gómez, esperto ambientale del Programma DRET II. Proprio il rafforzamento e il consolidamento delle aziende del cacao è una delle maggiori aspettative derivate dal progetto, afferma Héctor Segura, vicepresidente del Consiglio comunitario. Il cacao prodotto a Tumaco è uno dei più pregiati dell’industria del cioccolato ed è stato più volte premiato al Salone del Cioccolato di Parigi. Secondo Héctor Segura, il cacao fa parte della tradizione e della cultura della sua comunità. Tuttavia, la commercializzazione non è così semplice, poiché i prezzi sono influenzati dagli intermediari: “Vogliamo rafforzare le nostre aziende produttrici di cacao in modo da avvantaggiare un numero maggiore di famiglie”.

Progetto PSA Tumaco

Ma questo non è l’unico investimento che il Consiglio Comunitario di Bajo Mira y Frontera intende fare nel territorio. Secondo il presidente, sono state definite anche altre linee che corrispondono al settore delle infrastrutture, 40% e al settore sociale, 30%: “Sappiamo che il PSA può aiutarci a mitigare alcuni dei problemi che dobbiamo affrontare qui”, dice.

Grazie a questo progetto, la comunità è motivata ad ottenere le risorse necessarie per proseguire con il progetto a lungo termine, in modo che quelle aree di foresta e sistemi agroforestali ancestrali che sono stati preservati per tanti anni, gli stessi che danno al cacao il suo sapore caratteristico, possano contribuire allo sviluppo economico e alla diversificazione delle attività produttive. “Conosco famiglie che prima si occupavano del commercio del legname e ora sono diventate custodi del bosco”, dice con orgoglio uno dei capigruppo, aggiungendo “se riusciremo a trovare le risorse per realizzare questo progetto, potrebbe avere un impatto mai visto nel nostro territorio”.

Progetto PSA Tumaco

L’impegno della Cooperazione italiana per il riconoscimento del lavoro domestico non remunerato in Colombia

Le donne sono spesso “leader” dinamiche e le principali responsabili del cambiamento. La loro partecipazione nella sfera politica è dunque essenziale per rafforzare la democrazia, intesa non solo come sistema politico, ma anche come sistema sociale in grado di includere e rappresentare tutta la cittadinanza. In Colombia le donne, pur costituendo il 52% della popolazione, rappresentano il 19,7% dei Deputati nel Parlamento e, a livello locale, la rappresentanza negli spazi decisionali si attesta sotto il 20%. Secondo il Gender Gap Index Report 2020, in Colombia infatti persiste un forte divario di genere a livello politico: il Paese si colloca infatti al 33° posto su 152 Paesi per questo indice. Ciò nonostante, tale dato ha comunque consentito una scalata di 29 posizioni della colombia rispetto all’ultima misurazione, un significativo traguardo raggiunto grazie al rinnovato quadro normativo adottato negli ultimi anni dallo Stato colombiano, che ha enfatizzato il ruolo della donna. 

È importante considerare, tuttavia, che la partecipazione politica non si limita agli spazi decisionali istituzionali: esiste anche una prospettiva che potremmo definire “quotidiana” della partecipazione. Tale riflessione rientra tra le “lezioni apprese” nel corso dell’evento Mujeres y violencia: prospettive diverse, una lotta comune, organizzato da AICS Bogotà in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a inizio dicembre 2022. Nell’evento che ha visto la partecipazione sia di rappresentanti delle istituzioni colombiane, che di associazioni locali per la promozione dei diritti delle donne, si è sottolineata la necessità di rendere equa la cosiddetta “economia del cuidado”. Questo termine viene utilizzato nei Paesi ispanofoni per designare tutte quelle attività finalizzate al benessere quotidiano delle persone a vari livelli: materiale, economico, morale ed affettivo, includendo la risposta a bisogni basici dei membri di una comunità quali l’alimentazione, l’alloggio, la pulizia, la salute e l’assistenza, ma anche il sostegno e la trasmissione di conoscenze, valori sociali e pratiche. L’economia del cuidado include pertanto sia le attività realizzate in modo non retribuito all’interno delle proprie case, sia quelle retribuite sul posto di lavoro. Nonostante si preveda che questo settore coinvolgerà già a breve termine, numeri via via crescenti della popolazione colombiana con l’aumentare della domanda di assistenza all’infanzia e agli anziani, continua tuttavia ad essere caratterizzato da bassi livelli di tutela e da compensi scarsi o nulli. In Colombia esiste una Legge, la n. 1413 del 2010, che formalmente riconosce l’esistenza dell’economia del cuidado come settore produttivo potenzialmente generatore di PIL. Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento Nazionale di Statistica colombiano (DANE), sono principalmente le donne a farsi carico delle attività che rientrano nell’economia del cuidado, contribuendo al 77,7% del totale delle ore dedicate al lavoro domestico non remunerato. Tale divisione dei ruoli porta d’altro canto alla creazione di una serie di barriere per quanto non formali alla effettiva partecipazione delle donne alla sfera politica. 

In tal senso, vogliamo menzionare che la Cooperazione italiana, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II), in collaborazione con l’UE e la FAO, ha sostenuto la realizzazione di uno studio di settore sull’economia del cuidado indirizzato all’Agencia de Desarrollo Rural, in cui vengono rilevate le condizioni e le necessità in particolare delle donne residenti nelle aree rurali. Tale documento servirà per orientare le politiche pubbliche settoriali e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nelle politiche di sviluppo agricolo nazionale e locale.  

Per sapere di più sul lavoro realizzato da AICS Bogotà in tema di “economia del cuidado”, vi invitiamo a leggere questo articolo pubblicato sulla stampa locale.

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Incontro per l’emancipazione economica delle donne a Mapiripán

Lo scorso dicembre, nell’ambito del progetto finanziato da AICS e FAO, con l’appoggio di CISP, si è tenuto un incontro nel municipio di Mapiripán, che ha riunito più di 60 famiglie contadine in uno spazio di integrazione e riconoscimento, a cui hanno partecipato i produttori di yucca brava della riserva indigena Sikuani, ma anche i produttori di canna da zucchero, frutto della passione, piantaggine, manioca dolce e palma da olio.

L’asse principale dell’incontro è stato l’inclusione finanziaria con un approccio differenziale, e per questo ha contato con la partecipazione di Amanda Romo Díaz, leader della componente socio-comunitaria e dell’approccio di genere di FAO Colombia. Durante l’evento si è svolto il workshop “Decalogo dell’emancipazione economica delle donne rurali”, che ha permesso alle famiglie di confrontarsi sull’economia della cura, le capacità di emancipazione economica delle donne e la parità di genere.

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Inoltre, i partecipanti hanno apprezzato lo spettacolo teatrale “Raíces“, creato dai giovani del municipio sempre nell’ambito del progett , che affronta i temi della corresponsabilità nel lavoro domestico non retribuito e mostra il doppio carico che le donne assumono nella loro vita quotidiana, situazioni con le quali molte delle famiglie che hanno partecipato al seminario si sono identificate.

Una coltivatrice di cacao di Santander come esempio per le donne di Mapiripán

L’ospite speciale dell’incontro è stata Consuelo Rueda, una contadina coltivatrice di cacao del nord di Santander, venuta a Mapiripán per condividere la sua storia come imprenditrice rurale. Consuelo ha parlato del complesso percorso di sostituzione delle coltivazioni illecite di coca che il suo territorio ha affrontato 18 anni fa, e di come con il supporto di diverse entità internazionali ha iniziato a piantare cacao, grazie al quale ha si è creata una nuova identità.

“Ci siamo innamorati nel cacao e questo ci ha salvato”

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Inoltre, Consuelo ha presentato dei campioni dei prodotti artigianali derivati dal cacao che vengono realizzati nel suo territorio, a sostegno dell’emancipazione economica delle donne nella zona di La Quitaz, nel municipio di La Belleza Santander. Al termine dell’incontro, Consuelo ha consegnato cioccolatini, vino e prodotti artigianali alle famiglie contadine di Mapiripán, che l’hanno ringraziata per aver dato loro la motivazione per continuare a lavorare nelle loro attività agricole e per esplorare le opportunità di commercializzazione che il progetto offre.

Le famiglie che hanno partecipato all’incontro se ne sono andate con la convinzione che è quanto mai importante dividere equamente tra uomini e donne il lavoro, sia per quanto riguarda le faccende domestiche, sia per quelle produttive; e che è necessario perseverare nel portare avanti le proprie imprese rurali, anche in presenza di difficoltà, attraverso l’innovazione e la trasformazione dei prodotti agricoli.

Il Programma DRET II sostiene la creazione del Sistema Informativo di Spesa e Finanziamento Ambientale della Colombia

L’assistenza tecnica del programma di sviluppo rurale con focus territoriale (DRET II) ha sostenuto la creazione dell’applicazione per il Sistema informativo di spesa e finanziamento ambientale della Colombia (SIGFAC), che rafforza il sistema di misurazione dei conti ambientali a livello nazionale

Disporre di una registrazione efficace, affidabile e in tempo reale delle informazioni relative alla spesa pubblica ambientale di un Paese è essenziale quando si prendono decisioni per l’attuazione di politiche pubbliche di tipo ambientale. Per questo motivo, la creazione della nuova applicazione per il Sistema Informativo di Spesa e Finanziamento Ambientale della Colombia è una pietra miliare per il settore ambientale e un’ottima notizia per i funzionari che, prima dell’arrivo dell’applicazione SIGFAC, dovevano richiedere mensilmente le informazioni richieste a ciascuna delle imprese autonome e agli altri soggetti che dovevano riferire sui conti ambientali.

Questo nuovo sistema nasce per facilitare il processo di consegna delle informazioni e standardizzare la rendicontazione delle spese e dei finanziamenti ambientali, il ché comporterà vantaggi e opportunità quali: la possibilità di effettuare un’analisi completa, consolidando le informazioni ottenute dai territori; creare linee di base che tengano conto del comportamento storico della spesa pubblica ambientale; e in definitiva, facilitare il processo decisionale nell’ordine pubblico.

Lo sviluppo dell’applicazione è frutto dell’assistenza tecnica del Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II) cofinanziato da AICS, Unione Europea e Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), a sostegno del Dipartimento Amministrativo Nazionale di Statistica (DANE) e il Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile.

Per otto mesi, sotto la guida del team tecnologico DANE e con l’assistenza dei consulenti DRET II in collaborazione con l’organizzazione WWF Colombia, ingegneri e sviluppatori di software hanno costruito questo strumento che avrà la capacità di fornire informazioni relative alle spese di protezione e gestione delle risorse, alle tasse ambientali e alle imprese verdi, tra le altre.

Il SIGFAC, oltre a fornire informazioni al Comitato Tecnico Interistituzionale per la Spesa e il Finanziamento Ambientale secondo le linee guida del Sistema di Contabilità Ambientale ed Economica (SCAE), dà spazio alle raccomandazioni dell’OCSE, di cui la Colombia è membro, sulle buone pratiche per la gestione della spesa pubblica ambientale.

L’arte come strumento di pace a Mapiripán

Mapiripán è un territorio che rinasce e si costruisce a partire dalla pace. Per questo, nell’ambito dell’accordo siglato tra l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) e il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Pueblo (CISP), è stata sviluppata una strategia di comunicazione per lo sviluppo al fine di avvicinare i giovani alla campagna attraverso spazi di promozione dell’arte.

Murales per la pace a Mapiripán

Ad esempio, sono stati realizzati una serie di murales per la pace con l’obiettivo di riunire la comunità attorno alla costruzione partecipata di opere grafiche. In particolare, vengono rappresentate icone della cultura mapiripense, che trasmettano messaggi significativi in merito alla ricchezza culturale, ambientale ed enogastronomica del territorio. I murales sono stati realizzati nell’area urbana con il supporto del graffitista David Ordoñez, che, con il supporto di diversi enti pubblici e privati, ha realizzato dei laboratori per costruire i bozzetti, assieme ad adolescenti, giovani, adulti e anziani che si sono dedicati alla pittura. Si sta lavorando perché questi murales che esaltano l’orgoglio del territorio diventino patrimonio del Municipio.

Murales Mapiripan

Murales Mapiripan2

Raíces, un’opera teatrale che sottolinea l’impegno dei giovani per un’alimentazione sana e l’uguaglianza di genere

Oltre ai murales, con il sostegno del Municipio, è stato creato il primo gruppo teatrale di Mapiripán. In questo spazio si lavora per rafforzare le capacità comunicative dei giovani e si costruiscono messaggi significativi sul valore dell’agricoltura per la sicurezza alimentare e sull’equità di genere.

La prima storia messa in scena è Raíces, creata con il sostegno dei giovani e del regista teatrale Omar Hernán Restrepo. Lo spettacolo narra la tensione di una famiglia urbana di fronte alla decisione di migrare dalla città alla campagna, in un contesto in cui i ruoli di genere tradizionali sono costretti a cambiare. L’opera è stata messa in scena durante diversi eventi svoltisi a Mapiripán e nelle zone limitrofe. Pertanto, si prevede che il gruppo teatrale si consolidi nel territorio e acquisisca continuità.

arte

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Questi spazi artistici fanno parte della campagna #AvanzaMapiripán realizzata nell’ambito del progetto e cercano di rafforzare il tessuto sociale del municipio. L’arte, infatti, favorisce la libertà di espressione, la promozione della pace e lo sviluppo sostenibile. Allo stesso tempo, permette di rafforzare la coesione sociale, la libertà di espressione e il processo di democratizzazione. Possiamo quindi affermare che l’arte è uno strumento molto importante per promuovere il cambiamento sociale. Per queste ragioni, la dimensione culturale gioca un ruolo determinante nei progetti di cooperazione internazionale.

L’anno si chiude con risultati positivi per le rutas territoriales nell’ottica del rafforzamento delle associazioni rurali

Promuovere l’educazione finanziaria, l’associatività e l’inclusione nelle campagne colombiane è uno degli impegni dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II)

Secondo l’ultimo rapporto sull’inclusione finanziaria preparato dalla Soprintendenza Finanziaria della Colombia e dalla Banca de las Oportunidades, in Colombia esiste un forte divario tra aree urbane e rurali in termini di accesso al credito, al risparmio e ad altri prodotti finanziari. Infatti, mentre nelle città e nei centri abitati l’indicatore è del 99%, nelle zone rurali il dato oscilla tra il 56% e il 70%. A questa situazione si aggiunge la precaria educazione finanziaria della maggioranza della popolazione rurale, fatto che accresce le disuguaglianze.

Per contribuire a cambiare questa situazione, il Programma DRET II, ​​cofinanziato dall’Unione Europea, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO Colombia) e dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (sede AICS Bogotá), ha realizzato due progetti pilota in collaborazione con l’Agenzia per lo sviluppo economico locale della Valle del Cauca (ADEL BRUT), con l’obiettivo di fornire assistenza tecnica al Ministero dell’agricoltura e dello sviluppo rurale per rafforzare l’associatività rurale e l’autogestione finanziaria delle organizzazioni.

Questo progetto, che fa parte delle Rutas Territoriales del DRET II, ​​ha preso forma da una metodologia realizzata dal Ministero in collaborazione con Red Adelco, che si è concretizzata nel documento Ruta de Asociatividad Rural Productiva, successivamente validato nel territorio a beneficio di sei associazioni dai comuni di Versalles, El Dovio, Trujillo, Toro, Bolívar e Roldanillo nella Valle del Cauca.

I risultati positivi dei programmi pilota sono stati molto apprezzati durante l’evento estivo presieduto da ADEL BRUT a Roldanillo, con la presenza di funzionari della Direzione del Ministero dell’Agricoltura e del governo di questo dipartimento. In totale, sono state beneficiate 6 organizzazioni e più di 150 persone e le rispettive famiglie.

In questo senso l’Italia ha molto da dare alla Colombia, perché lì le cooperative e le piccole associazioni produttive rappresentano il 10% del PIL italiano. L’associatività, nel tempo, genererà un impatto significativo sull’economia a livello dipartimentale e nazionale”, ha affermato il direttore del Programma DRET II ed esperto AICS in sviluppo rurale, Furio Massolino.

Per scoprire in che modo questo progetto ha influito sulla vita dei beneficiari, clicca qui.