AICS insieme alle donne colombiane che lottano per la pace grazie al Women’s Peace and Humanitarian Fund

Alma (nombre ficticio) es la primera mujer afrodescendiente presidenta de uno de los consejos comunitarios del departamento de Nariño – Colombia. Un logro, el de Alma, obtenido gracias a su determinación y a la formación y apoyo que recibió del “Fondo Humanitario y de Paz de las Naciones Unidas para las Mujeres” – WPHF, también financiado por la Cooperación Italiana. Alma pudo reunirse con los funcionarios de AICS Roma y Bogotá, que participaron en la misión de donantes del WPHF, realizada del 3 al 5 de octubre.

 

En Colombia, el conflicto armado ha afectado gravemente a las mujeres, que siguen siendo víctimas de violencia sexual, económica, psicológica y física. Sin embargo, el papel de las mujeres en la construcción de la paz territorial también está reconocido en el nuevo programa “Paz Total” del Gobierno colombiano y el WPHF está trabajando para apoyar directamente a las organizaciones locales de mujeres comprometidas con los procesos de paz y con la lucha por los derechos de las mujeres, para empoderar a las mujeres locales, con el fin de hacerlas económicamente autónomas y liberarlas de la violencia, incluida la violencia doméstica. El WPHF ha financiado 51 proyectos en el país presentados por 79 organizaciones dirigidas por mujeres o que abogan por los derechos de las mujeres.

 

Por otra parte, próximamente, en el país se pondrá en marcha el proyecto de las Organizaciones de la Sociedad Civil OIKOS y CESVI, que fue seleccionado por AICS Bogotá a través de una convocatoria del canal de emergencias y que, siguiendo el enfoque del Triple Nexo, promoverá la participación de organizaciones locales dirigidas por mujeres y líderes sociales en el diálogo para la construcción de paz, actuando también para la integración socioeconómica de mujeres y jóvenes desplazados afectados por el conflicto en Buenaventura.

 

 

 

Donne alla guida di progetti ambientali a FIMA 2023: tre seminari su economia circolare e pagamenti per i servizi ambientali

Si è conclusa con un totale di 11mila presenze l’ottava edizione della Fiera Internazionale dell’Ambiente (FIMA), evento in cui attraverso mostre, stand commerciali e spazi accademici si è data visibilità ai più importanti progetti ambientali della Colombia, rappresentativi del Piano di Sviluppo Nazionale Colombia, potenza mondiale di vita.

In questa edizione si è evidenziato il ruolo di primo piano delle donne nel settore ambientale: dalle corporazioni autonome, ai dipartimenti di sostenibilità delle grandi aziende colombiane, passando per l’accademia e, naturalmente, il settore pubblico, le donne guidano l’agenda ambientale. L’atto inaugurale della Fiera, presieduto dalla Ministra dell’Ambiente, Susana Muhamad, e dal Vice Presidente Francia Márquez, Jhenifer Mojica, con la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura, i Ministri dell’Istruzione e dello Sport e Sara Sofía Díaz, la “Greta Thumberg colombiana”, ha dimostrato che le donne colombiane si impegnano per lo sviluppo sostenibile del Paese, in una prospettiva inclusiva e di protezione delle comunità, dell’acqua e della biodiversità.

Il Programma di sviluppo rurale incentrato sul territorio (DRET II) non ha fatto eccezione. I progetti pilota nell’ambito della strategia delle Rutas territoriales che hanno presentato i loro risultati nell’ambito di FIMA 2023 sono guidati da donne, che hanno partecipato all’agenda accademica attraverso interventi relativi al pagamento dei servizi ambientali e all’economia circolare.

Se ve li siete persi, vi invitiamo a vederli:

1. Seminario “Pagamento per i servizi ambientali nel Páramo Cruz Verde – Sumapaz”

Questo progetto pilota, guidato dall’ingegnere ambientale e chimica, Angie Liliana Otálora, è stato implementato con successo dall’acquedotto regionale AGUASISO, un’associazione gestita dall’ingegnere Otálora. Il progetto ha sostenuto l’Alleanza per l’Integrazione Regionale – Páramo Cruz Verde – Sumapaz, nella conservazione, protezione e recupero del páramo. Grazie al lavoro svolto nei comuni di Pasca, Sibaté e Soacha, attualmente esistono 220 registri di proprietà con il potenziale per entrare nel programma di pagamento per i servizi ambientali, che coprono più di 30 villaggi e rappresentano 1.470 ettari da preservare.

2. Seminario “ La governance come pilastro dello sviluppo e rafforzamento dell’economia circolare nei territori”

Questo progetto pilota, realizzato dalla sezione di Montería della Pontificia Università Bolivariana (UPB), è stato diretto dall’economista Ana Karina Romero ed è risultato in una tabella di marcia dell’economia circolare per i territori della regione caraibica. Il lavoro di articolazione tra i tavoli regionali dei cinque dipartimenti si è concluso con risultati positivi e interessanti per il pubblico di FIMA 2023. Oltre a guardare il talk, è possibile visitare la pagina del progetto.

3. Seminario “Analisi delle opportunità della biomassa di canna da zucchero”

Claudia Betancurt, direttrice esecutiva di Biointropic e ingegnere alimentare, ha guidato questo progetto che si è concentrato sull’analisi delle opportunità di mercato per la biomassa residua dal settore della canna da zucchero, in collaborazione con Fedepanela. In questo discorso vengono discussi argomenti quali gli usi industriali e i nuovi modelli di business, secondo i principi della Strategia nazionale per l’economia circolare (ENEC) del Paese, rilevanti per la politica di crescita verde e il Patto verde dell’Unione europea e la sua strategia di economia circolare.

Intervento conclusivo di Furio Massolino, Coordinatore del Programma DRET II

 

La cooperazione italiana promuove la leadership dei giovani delle aree rurali in Colombia

Giovani ruruali in movimento è un’iniziativa per migliorare l’accesso completo all’occupazione e alle opportunità imprenditoriali per i giovani rurali in Colombia. Il progetto beneficerà direttamente più di 5.000 giovani di diverse etnie e origini nelle zone rurali e più di 500 imprese rurali e durerà tre anni e avrà un investimento di 3.300.000 euro.

Cacao, caffè, miele, bevande ancestrali, artigianato e iniziative di turismo comunitario, guidate da giovani rurali di varie regioni del Paese, si sono incontrate a Bogotá il 15 giugno 2023 per la presentazione del progetto “Giovani rurali in movimento” che beneficierà direttamente quasi 5.000 giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Si tratta di un’iniziativa dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS Bogotá), del Comitato per l’Occupazione e l’Imprenditorialità Giovanile Rurale (MEEJR) e del Dipartimento di Pianificazione Nazionale (DNP), che durerà tre anni e prevede un investimento di 3.300.000 euro, per migliorare l’accesso all’occupazione e alle opportunità imprenditoriali per i giovani rurali in Colombia.

Un altro degli obiettivi del progetto è contribuire all’attuazione della politica nazionale per l’imprenditorialità e l’occupabilità sostenibile per i giovani rurali. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo è l’ente esecutivo del progetto, finanziato dal Governo italiano.

Allo stesso modo, il Comitato per l’Occupazione e l’Imprenditorialità Giovanile Rurale (MEEJR) e il Dipartimento nazionale per la pianificazione (DNP) sono gli attori principali, insieme al ministero della Gioventù, ai ministeri e alle istituzioni pubbliche, anch’essi coinvolti in questa importante iniziativa.

Come Cooperazione Italiana crediamo fermamente nel potenziale di questi giovani rurali per trasformare le loro comunità e generare un cambiamento positivo in Colombia. Abbiamo deciso di sostenere il Comitato per l’Occupazione e l’Imprenditorialità Giovanile Rurale per concretizzare i loro diritti, progetti di vita, rafforzare le relazioni comunitarie e contribuire allo sviluppo territoriale“, ha ribadito Mario Beccia, Titolare della Sede AICS di Bogotá.

Il Comitato per l’Occupazione e l’Imprenditorialità Giovanile Rurale (MEEJR) è composto da un gruppo sociale ampio e diversificato di oltre 900 organizzazioni di giovani contadini, indigeni, afro-discendenti, raizales, palenqueras, pescatori, artigiani, LGBTIQ+, tra gli altri, ed è un esempio di dialogo e lavoro congiunto tra organizzazioni giovanili rurali, settore pubblico e privato, cooperazione internazionale e università.

Il progetto “Giovani rurali in movimento” rappresenta un importante impegno sociale di trasformazione per le regioni della Colombia, dove cerca di promuovere lo sviluppo economico e sociale dei giovani rurali, promuovendo l’inclusione, l’equità e la partecipazione attiva allo sviluppo.

Roberto Simoncelli, Coordinatore AICS del progetto, ha sottolineato che: “Si tratta di un esercizio di dignità che implica promuovere una maggiore voce per i giovani rurali, nei loro territori, il dialogo in ambito pubblico, nazionale e territoriale, generando maggiori opportunità e la materializzazione dei loro diritti umani. Il tavolo non è costituito solo per le imprese produttive, sebbene il suo principale obiettivo sia l’occupabilità e l’imprenditorialità, ma è specchio del territorio che, per sua natura, è multisettoriale”.

Da parte sua, María Olga Peña, direttrice responsabile della direzione per lo sviluppo rurale sostenibile del DNP, ha sottolineato che: “questo progetto è il risultato di uno sforzo congiunto e a lungo termine tra giovani rurali contadini, indigeni e diversi facenti parte del Comitato per l’Occupazione e l’Imprenditorialità Giovanile Rurale e risponde alle priorità stabilite nelle basi del Piano di sviluppo nazionale”.

Manifesto della gioventù rurale

Durante il lancio del progetto, i giovani hanno letto il Manifesto MEEJR, dove hanno espresso: “Ad ogni incontro, abbiamo assistito al potere della gioventù rurale. Abbiamo ascoltato storie ispiratrici di coraggio e resilienza. Abbiamo assistito alla creatività e all’innovazione che emana dalle nostre comunità. Siamo la voce dei giovani rurali, impegnati a costruire un futuro di pace e dignità nelle nostre regioni, territori e comunità. Chiediamo ai nostri colleghi di tutte le organizzazioni giovanili di unirsi a questa lotta. La strada non sarà facile , ma insieme possiamo raggiungerlo. Abbiamo la passione, l’energia e la determinazione per trasformare le nostre realtà. È tempo di alzare la voce, far valere i nostri diritti e costruire un futuro prospero per tutti“.

A tal proposito, Felipe Aristizábal, rappresentante del MEEJR, ha espresso: “Prevediamo una tavola rotonda in cui si generino alleanze strategiche con i settori pubblico e privato, le istituzioni educative, le ONG, le organizzazioni di base e la società civile, espandendo le opportunità e le risorse disponibili per gioventù contadina“.

   

L’evento di lancio ha visto la partecipazione di 16 imprese che rappresentano il potenziale esistente nelle aree rurali in condizioni di vulnerabilità. Questi giovani dimostrano la loro capacità, resilienza, emancipazione e spirito combattivo.
Con questo progetto, verranno stabiliti indicatori chiave per valutare i progressi e i risultati raggiunti, coprendo aree come l’accesso all’occupazione e alle opportunità imprenditoriali, le politiche pubbliche per i giovani rurali, le strategie di produzione e marketing, lo sviluppo sostenibile nei territori e il sostegno alle iniziative. da giovani donne rurali, etniche e diverse.

“Gioventù rurale in movimento” rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un futuro prospero e sostenibile per i giovani rurali in Colombia, che promuova l’inclusione, l’uguaglianza di genere e la partecipazione allo sviluppo del Paese.

La Cooperazione Italiana lancia “Gioventù rurale in movimento”, un progetto a sostegno ai giovani delle zone rurali colombiane

Al fine di migliorare l’accesso alle opportunità di occupazione e imprenditorialità per i giovani delle zone rurali in Colombia, AICS Bogotá, in collaborazione con il Tavolo per l’occupabilità e l’imprenditorialità dei giovani rurali (MEEJR) e il Dipartimento per la pianificazione nazionale (DNP), realizzeranno il lancio ufficiale del progetto “Giovantù rurale in movimento“. Il Progetto avrà una durata di 3 anni (dal 2023 al 2026) con un investimento di 3.300.000 EUR.

L’evento si svolgerà presso l’Istituto di Cultura Italiana di Bogotá (Calle 35 #15-32), giovedì prossimo, 15 giugno, a partire dalle 14:30.

Questo progetto beneficerà direttamente 5.449 giovani di diverse etnie e origini residenti nelle zone rurali, di età compresa tra i 18 ei 35 anni. Questi giovani fanno parte delle 456 aziende e organizzazioni che compongono il Tavolo per l’occupabilità e l’imprenditorialità dei giovani rurali (MEEJR).

Secondo Mario Beccia, direttore di AICS Bogotà, “la Cooperazione italiana è storicamente impegnata nello sviluppo sostenibile delle campagne per la costruzione della pace. Questo progetto si concentra in particolare sulla promozione dei diritti dei giovani e delle donne”.

Durante l’evento di lancio saranno presenti e interverranno rappresentanti dell’Ambasciata d’Italia, della Delegazione dell’Unione Europea, del Governo della Colombia e degli stessi giovani rurali. Inoltre, ci sarà la presenza di diverse imprese giovanili produttive e culturali dell’area rurale.

I giovani rurali sono il presente e non solo il futuro, si sono organizzati, vogliono essere ascoltati ed essere protagonisti della vita democratica di questo Paese. Questa iniziativa vuole rafforzare questo processo di promozione di spazi di dialogo, costruendo politiche pubbliche giovanili per un futuro di pace e dignità umana. Inoltre, questa iniziativa vuole rafforzare le capacità e la sostenibilità delle loro imprese. Questi giovani sono il motore dello sviluppo sostenibile delle campagne”, ci ricorda Roberto Simoncelli, Coordinatore del Progetto.

Sei produttori colombiani alla scoperta del mercato ortofrutticolo italiano

Sei associazioni di produttori colombiani, sostenute dall’Agenzia per lo Sviluppo Rurale (ADR), si sono recate in Italia nell’ambito di uno scambio organizzato dal Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II), finanziato dall’Unione Europea, dall’AICS e dalla FAO.

L’esperienza, organizzata dal Programma DRET II in convenzione con l’Università di Bologna, mirava a rafforzare il trasferimento di conoscenze e buone pratiche, soprattutto nell’ambito dell’agricoltura biologica e della trasformazione di prodotti a denominazione di origine controllata e garantita (DOCG). Pertanto, sono stati organizzati seminari e visite didattiche ad aziende e cooperative agricole italiane presenti in Emilia Romagna.

stand produttori
Produttori colombiani nello stand Colombia a Macfrut 2023

Luca Maestripieri, Direttore Generale di AICS e Mario Beccia, Titolare della sede di Bogotá, in compagnia di Ligia Margarita Quessep, Ambasciatrice colombiana in Italia  a Macfrut 2023

Seminario sui prodotti DOCG nell’Università di Bologna

Visita al’impresa Pizzoli, leader nella produzione e trasformazione delle patate

Questo scambio di conoscenze si è rivelato di grande ispirazione e utilità per i produttori. In tal senso, sono emblematiche le parole di Angélica Coronel, appartenente all’Associazione agricola di San Juan del Cesar (ASOAGROPESAN), che si dedica allo sviluppo dell’allevamento e della coltivazione, soprattutto di zucca: “Dall’esperienza con le cooperative italiane e l’università abbiamo capito che associandoci possiamo avere migliori opportunità di sviluppo e crescita. Il lavoro di squadra e la cooperazione offrono infatti opportunità di crescita per i piccoli produttori. Abbiamo imparato che dobbiamo ampliare le nostre conoscenze e acquisire certificazioni che garantiscono prodotti di qualità biologici. In questo modo avremo la garanzia di raggiungere i mercati internazionali”.

produttori zucca

Produttori ASOAGROPESAN a San Juan del Cesar, in Colombia

produttori erbe aromatiche

Rosa Angélica Duque, de la Asociación de Mujeres Campesinas Buscando Futuro

Colombia: un Paese protagonista dell’edizione 2023 di MacFrut

La delegazione si è poi spostata a Rimini per partecipare alla Fiera MacFrut 2023 svoltasi dal 3 al 5 maggio. La Colombia è stato un Paese di primo piano in questa edizione. In effetti, con uno stand di 90 metri quadrati dedicato a PROCOLOMBIA e ADR, i produttori hanno avuto l’opportunità di presentare i loro prodotti. La fiera ha fornito inoltre opportunità di networking con i 49.700 visitatori della fiera, che quest’anno hanno battuto ogni record di presenze.

Ciò ha portato non di rado alla stipula di accordi commerciali. Com’è il caso di Rosa Angélica Duque fa parte dell’Associazione delle Donne Contadine “Cercando un futuro” (AMCBF), che si dedica alla produzione, alla trasformazione e alla vendita di erbe aromatiche e officinali. Le aspettative che aveva prima di viaggiare sono state soddisfatte e addirittura superate, racconta. “Ci siamo seduti a diversi tavoli di lavoro con i clienti. In questo modo abbiamo ricevuto molti contatti e stiamo preparando delle proposte. La cosa migliore è che, grazie al fatto che ci siamo fatti conoscere nella fiera, le vendite sono salite alle stelle e abbiamo stretto un’alleanza con la società Hiplantro per esportare i prodotti del nostro marchio”. Grazie a questi incentivi, le donne di AMCBF continueranno nella loro missione di emancipazione economica e crescita personale.

Scopri di più sull’Associazione di Donne Contadine “Cercando un futuro” Scopri perché la ahuyama è così importante a San Juan del Cesar

Il FORUM PYMES AGRO organizzato da IILA

Oltre ad essere un’importante vetrina commerciale, Macfrut 2023 ha anche aperto spazi di dialogo a cui hanno partecipato istituzioni, aziende, enti e rappresentanti del mondo accademico. Un esempio in tal senso è dato dal seminario “Agribusiness e imprenditoria: investire in America Latina con la Cooperazione Italiana“, organizzato dall’AICS. Inoltre, è importante sottolineare che, parallelamente alla fiera, si è svolto il Forum delle PMI Italia-America Latina, organizzato dall’Organizzazione Internazionale Italo-Latina Americana (IILA). È proprio in questo contesto che si è realizzata la firma di un accordo tra il Governo di Huila e l’IILA per promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile nel Dipartimento colombiano, grazie anche al sostegno della Cooperazione italiana.

Questo scambio è parte della strategia messa in atto per rafforzare le capacità tecniche delle istituzioni colombiane e migliorare la competitività e la sostenibilità del settore agroambientale, secondo quanto previsto dall’Unione Europea nell’ambito del Green Deal.

La Colombia parteciperà a MacFrut 2023, la più importante fiera del settore ortofrutticolo in Europa

Dal 3 al 5 maggio 2023, la città di Rimini, ospiterà la fiera MacFrut 2023, un evento che riunisce aziende e professionisti italiani e internazionali impegnati nel settore ortofrutticolo. La fiera rappresenta tutta la filiera con 9 settori: Produzione e Commercio, Macchinari e Impianti, Materiali e Imballaggi, Macchinari per la Coltivazione, Serre e Irrigazione, Spezie e erbe officinali,  Vivaismo e Sementi, Biosolutions, Logistica e Servizi.
La quarantesima edizione di MacFrut prevede di battere i record degli anni precedenti, con il 50% in più di partecipazione di espositori esteri e il 25% in più di aree espositive rispetto allo scorso anno, in cui parteciparono 830 espositori e più di 38.000 visitatori da tutto il mondo.

Questo 25 aprile, durante una conferenza stampa presso l’Agenzia per lo Sviluppo Rurale (ADR), che ha visto la presenza del Ministro dell’Agricoltura Cecilia López, è stato annunciato che la Colombia sarà presente alla fiera, con uno stand di 90 metri quadrati gestito da PROCOLOMBIA e ADR, dove verranno presentati vari prodotti colombiani quali uchuvas, gulupas, mango, papaia, erbe aromatiche, ahuyama e mirtilli, tra gli altri. Questo spazio, oltre ad essere una vetrina commerciale, offrirà spazi di dialogo con aziende e istituzioni italiane con l’obiettivo di stabilire nuove collaborzioni.

Macfrut, un’occasione per portare in Colombia l’esperienza e le buone pratiche dell’agricoltura italiana

La partecipazione della Colombia a questa fiera fa parte di uno scambio internazionale organizzato dal Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II) dell’Unione Europea, dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO ), in collaborazione con l’Università di Bologna. In occasione del viaggio in Italia, alcuni funzionari del Ministero dell’Agricoltura e di ADR, assieme a produttori agricoli e rappresentanti di associazioni e imprese colombiane, visiteranno varie aziende e cooperative italiane selezionate per le loro buone pratiche, per la loro esperienza in tema di prodotti con una denominazione di origine controllata (DOC) e per la loro eccellenza nell’applicazione dell’agricoltura biologica, che rappresenta il principale tema di interesse nell’ambito della collaborazione tra il Programma DRET II e l’Università di Bologna.

La delegazione colombiana in Italia parteciperà, inoltre, agli spazi accademici organizzati nell’ambito del MACFRU 2023. Il presidente dell’ADR, Diego Bautista, sarà relatore nel forum “Agribusiness e imprenditorialità: investire in America Latina con la Cooperazione Italiana”, organizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione (AICS), che sarà presente alla fiera con uno stand dedicato ai progetti di sviluppo rurale sostenibile realizzati in Colombia.

Durante le giornate della Fiera si terrà poi il Forum delle PMI Italia-America Latina, organizzato dall’IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latina Americana), in cui si discuterà delle opportunità commerciali tra l’America Latina e l’Europa e lo spazio che possono occupare i prodotti ortofrutticoli colombiani in questo mercato.

Questo scambio internazionale, promosso dal Programma DRET II in qualità di partner del Ministero dell’Agricoltura e dell’Agenzia per lo Sviluppo Rurale, rappresenta uno stimolo a rafforzare le capacità tecniche delle istituzioni colombiane e migliorare la competitività e la sostenibilità del settore agroambientale, secondo quanto previsto dall’Unione Europea nell’ambito del Green Deal.

Realizzazione di opere infrastrutturali a beneficio degli abitanti di 10 villaggi di Mapiripán Meta

Mapiripán infrastruttura

Con questa infrastruttura, più di 1.400 abitanti delle zone rurali potranno spostarsi per vendere i loro prodotti agricoli nella stagione invernale

Attraverso l’accordo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (CISP) e il Municipio di Mapiripán Meta, nell’ambito nell’ambito dei territori PDET, sono state consegnate alla comunità nove opere infrastrutturali di drenaggio. Si tratta di sette canali sotterranei e un pontone, per evitare l’allagamento delle strade principali in caso di pioggia e facilitare così la mobilitazione di persone, merci, veicoli e prodotti agricoli in questi settori di difficile accesso nei villaggi di La Cooperativa, Canapure, El Mielón, Caño Ovejas, La Libertad, El Progreso e San Antonio.

Yuli Marcela Briñez, presidente del Consiglio di Azione Comunale del villaggio di Progreso, ci racconta dell’importanza di tale progetto: “Nel punto in cui è stato realizzato il canale sotterraneo in inverno non si poteva passare, quindi i coltivatori non potevano esportare i propri prodotti. Grazie a quest’opera, anche la parte di popolazione che non è direttamente coinvolta nel progetto, potrà beneficiare di una migliore mobilità. Prima potevamo solo andare a cavallo o al massimo in motocicletta, ora invece si può passare con un mezzo carico di bestiame, di manioca, di banane”.

È stato inoltre consegnato uno struttura comunale nei villaggi di Esteros Bajos, Caño Evaristo e San José, uno spazio vitale come luogo di incontro, incontro e formazione per gli abitanti del settore. Queste opere fanno parte della strategia agricola, sociale e ambientale che cerca di dare impulso alla riattivazione economica del comune con lo slogan #AvanzaMapiripán.

Opere infrastrutturali che rafforzano il tessuto sociale

Tutti i lavori sono stati realizzati tramite un processo partecipativo: sono stati concordati con la comunità e si sono svolti incontri di integrazione sociale, dove le famiglie del territorio hanno aiutato a preparare il terreno. In questo modo i villaggi hanno lavorato assieme e il tessuto sociale si è rafforzato.

Rogelio Ayala Monroy, rappresentante legale della Cooperativa agricola di Mapiripán (Coagromapi) del Mielón, ci racconta l’impatto di questi lavori: “Ci hanno dato le risorse, i materiali e la manodopera per due canali di scolo fognari e un enorme pontone, che ha rappresentato un grande aiuto per la comunità, perché le persone della comunità non credevano nemmeno che avremmo costruito quel pontone laggiù. Gli abitanti della zona sono molto contenti”.

Mapiripán infrastruttura

Un impegno per lo sviluppo sostenibile

Per decenni e a seguito del conflitto armato che ha afflitto il territorio, la popolazione di Mapiripán si è dedicata alla coltivazione della coca, ma dopo gli accordi di pace firmati dal Governo colombiano nel 2016, Mapiripán è stato dichiarato territorio PDET (Programma di sviluppo con a Focus Territoriale) e da allora le famiglie contadine hanno cercato di recuperare la propria vocazione agricola.

Nella componente agricola del progetto, 120 famiglie contadine partecipano e vengono sostenute per piantare banane, manioca dolce, frutto della passione, canna da zucchero e palma. Oltre a 70 famiglie della comunità Sikuani piantano manioca brava.

L’importanza dell’accesso alla salute per i rifugiati e i migranti in Colombia

Attraverso un progetto dell’UNHCR, l’Italia sta contribuendo al rafforzamento dell’accesso ai servizi sanitari per migliaia di rifugiati e migranti in Colombia e nelle comunità che li ospitano

Quel giorno, Joseanny, sei anni, arrivata in Colombia con la sua famiglia quattro anni fa, si è avvicinata felice al campanello dell’ospedale e lo ha suonato mentre tutti applaudivano. Significava che il trattamento aveva funzionato e che era guarita dal cancro. Due anni di visite mediche, chemioterapia, viaggi e documenti avevano dato i loro frutti e da quel momento avrebbe potuto continuare nel suo progetto di vita con la sua famiglia. Sua madre, Yusdanny Valero, aveva lasciato lo stato di Trujillo, in Venezuela, con i suoi due figli, quando era incinta di otto mesi. Poi sarebbe arrivato suo marito per iniziare una nuova vita a Cúcuta. Sapevano che questo inizio non sarebbe stato facile, ma non avrebbero mai immaginato che la sfida principale sarebbe stata l’accesso alle cure per il cancro di loro figlia.

Alla fine del 2019, quando Joseanny festeggiava i suoi tre anni, sua madre notò un gonfiore in rapida crescita sulla gamba della bambina. Nonostante l’inizio della pandemia nei primi mesi del 2020, che aveva reso l’accesso all’assistenza sanitaria sempre più complesso, erano riusciti a prenotare delle visite e gli esami avevano stabilito che un piccolo tumore stava crescendo nella gamba di Joseanny. Purtroppo, a causa della situazione irregolare della famiglia, la bambina non poteva usufruire dei servizi sanitari per ricevere le cure necessarie. Dopo molti sforzi, la famiglia era riuscita a rinnovare la propria documentazione e ad accedere al sistema sanitario attraverso un progetto guidato dall’UNHCR, insieme al suo partner Opción Legal. Tuttavia, il cancro di Joseanny si era già espanso ad altre parti del suo corpo e, per questo, era stata trasferita d’urgenza nella città di Bucaramanga. Nonostante le possibilità di recupero fossero molto basse, dopo quasi due anni di cure la malattia è stata vinta.

salute migranti servizi sanitari

Il sostegno che Joseanny ha ricevuto fa parte di un’iniziativa che ha garantito l’accesso alla salute a più di 16.000 persone a Cúcuta nel corso del 2022. Si tratta del progetto “Copertura universale per migliorare l’accesso ai servizi sanitari per la popolazione rifugiata, migrante, rimpatriata colombiana e ospitante”. Per Orfelina Lizarazo, funzionario di Opción Legal e project leader, questa “è stata una vera sfida che ci ha permesso non solo di affiliare al sistema sanitario una buona parte della popolazione migrante, ma anche di responsabilizzare le comunità e sostenere i funzionari pubblici locali e le istituzioni sanitarie affinché fungano da alleati in questo processo”.

Durante il 2022, Orfelina e il suo team hanno lavorato in diverse comunità di Cúcuta per fornire informazioni su come accedere al sistema sanitario, hanno tenuto 166 seminari coinvolgendo più di 3.700 persone e hanno formato più di 500 funzionari pubblici. Tale intervento, che ha rafforzato la capacità di enti e istituzioni nel garantire la regolazione, l’assicurazione e l’effettiva erogazione del servizio sanitario, è stato possibile grazie ai finanziamenti dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

“Ogni giorno sentiamo tanti casi di persone che, oltre ad affrontare la sfida di trasferirsi, devono lottare per accedere ai servizi sanitari. Questo progetto, congiuntamente agli sforzi di regolarizzazione e inclusione del comunità di rifugiati e migranti promossi dallo Stato, ha reso possibile l’accesso alla salute per queste persone”, assicura Orfelina.

L’accesso alla salute è un elemento fondamentale nel processo di garanzia dei diritti della popolazione rifugiata e migrante, nonché nel raggiungimento della loro integrazione locale. Pertanto, progetti come questo diventano iniziative fondamentali.

Il pagamento per i servizi ambientali rafforza le imprese e il territorio

Progetto PSA Tumaco
Secondo il Consejo Bajo Mira y Frontera, il progetto pilota di Pagamento per i servizi ambientali genererà sviluppo e alternative economiche per i suoi abitanti, stimolando al contempo la conservazione delle foreste e dei territori ancestrali

“Per noi è di vitale importanza far parte di questo progetto. La comunità conosce i benefici che può portarci ed è per questo che oggi abbiamo famiglie impegnate a portarlo avanti”, così Willinton Guerrero, presidente del Consiglio Bajo Mira y Frontera, parla del progetto pilota di Pagamento per i servizi ambientali (PSA) gestito dalla Fondazione Sacha Llaqta nell’ambito della Strategia delle Rutas Territoriales del Programma di Sviluppo Rurale Territoriale (DRET II).

Il territorio di questo Consiglio comunitario comprende 46.482 ettari ubicati nell’area rurale del comune di Tumaco, dalla parte inferiore del fiume Mina fino al confine con l’Ecuador. Più di 9.000 persone vivono in queste terre di foreste alluvionali e zone costiere, dedicandosi principalmente all’agricoltura e alla pesca. La conservazione di questo territorio è sempre stata una priorità per le organizzazioni e le comunità che lo abitano. Per questo motivo, la prima fase del progetto ha privilegiato 1.000 ettari di aree strategiche per la loro importanza nel ciclo di riproduzione dei pesci. “È rilevante evidenziare due strategie facenti parte di questo schema PSA: definire le aree strategiche di conservazione e, allo stesso modo, identificare, accompagnare e promuovere le imprese verdi come strategia per lo sviluppo economico del territorio”, spiega José Antonio Gómez, esperto ambientale del Programma DRET II. Proprio il rafforzamento e il consolidamento delle aziende del cacao è una delle maggiori aspettative derivate dal progetto, afferma Héctor Segura, vicepresidente del Consiglio comunitario. Il cacao prodotto a Tumaco è uno dei più pregiati dell’industria del cioccolato ed è stato più volte premiato al Salone del Cioccolato di Parigi. Secondo Héctor Segura, il cacao fa parte della tradizione e della cultura della sua comunità. Tuttavia, la commercializzazione non è così semplice, poiché i prezzi sono influenzati dagli intermediari: “Vogliamo rafforzare le nostre aziende produttrici di cacao in modo da avvantaggiare un numero maggiore di famiglie”.

Progetto PSA Tumaco

Ma questo non è l’unico investimento che il Consiglio Comunitario di Bajo Mira y Frontera intende fare nel territorio. Secondo il presidente, sono state definite anche altre linee che corrispondono al settore delle infrastrutture, 40% e al settore sociale, 30%: “Sappiamo che il PSA può aiutarci a mitigare alcuni dei problemi che dobbiamo affrontare qui”, dice.

Grazie a questo progetto, la comunità è motivata ad ottenere le risorse necessarie per proseguire con il progetto a lungo termine, in modo che quelle aree di foresta e sistemi agroforestali ancestrali che sono stati preservati per tanti anni, gli stessi che danno al cacao il suo sapore caratteristico, possano contribuire allo sviluppo economico e alla diversificazione delle attività produttive. “Conosco famiglie che prima si occupavano del commercio del legname e ora sono diventate custodi del bosco”, dice con orgoglio uno dei capigruppo, aggiungendo “se riusciremo a trovare le risorse per realizzare questo progetto, potrebbe avere un impatto mai visto nel nostro territorio”.

Progetto PSA Tumaco

L’impegno della Cooperazione italiana per il riconoscimento del lavoro domestico non remunerato in Colombia

Le donne sono spesso “leader” dinamiche e le principali responsabili del cambiamento. La loro partecipazione nella sfera politica è dunque essenziale per rafforzare la democrazia, intesa non solo come sistema politico, ma anche come sistema sociale in grado di includere e rappresentare tutta la cittadinanza. In Colombia le donne, pur costituendo il 52% della popolazione, rappresentano il 19,7% dei Deputati nel Parlamento e, a livello locale, la rappresentanza negli spazi decisionali si attesta sotto il 20%. Secondo il Gender Gap Index Report 2020, in Colombia infatti persiste un forte divario di genere a livello politico: il Paese si colloca infatti al 33° posto su 152 Paesi per questo indice. Ciò nonostante, tale dato ha comunque consentito una scalata di 29 posizioni della colombia rispetto all’ultima misurazione, un significativo traguardo raggiunto grazie al rinnovato quadro normativo adottato negli ultimi anni dallo Stato colombiano, che ha enfatizzato il ruolo della donna. 

È importante considerare, tuttavia, che la partecipazione politica non si limita agli spazi decisionali istituzionali: esiste anche una prospettiva che potremmo definire “quotidiana” della partecipazione. Tale riflessione rientra tra le “lezioni apprese” nel corso dell’evento Mujeres y violencia: prospettive diverse, una lotta comune, organizzato da AICS Bogotà in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura a inizio dicembre 2022. Nell’evento che ha visto la partecipazione sia di rappresentanti delle istituzioni colombiane, che di associazioni locali per la promozione dei diritti delle donne, si è sottolineata la necessità di rendere equa la cosiddetta “economia del cuidado”. Questo termine viene utilizzato nei Paesi ispanofoni per designare tutte quelle attività finalizzate al benessere quotidiano delle persone a vari livelli: materiale, economico, morale ed affettivo, includendo la risposta a bisogni basici dei membri di una comunità quali l’alimentazione, l’alloggio, la pulizia, la salute e l’assistenza, ma anche il sostegno e la trasmissione di conoscenze, valori sociali e pratiche. L’economia del cuidado include pertanto sia le attività realizzate in modo non retribuito all’interno delle proprie case, sia quelle retribuite sul posto di lavoro. Nonostante si preveda che questo settore coinvolgerà già a breve termine, numeri via via crescenti della popolazione colombiana con l’aumentare della domanda di assistenza all’infanzia e agli anziani, continua tuttavia ad essere caratterizzato da bassi livelli di tutela e da compensi scarsi o nulli. In Colombia esiste una Legge, la n. 1413 del 2010, che formalmente riconosce l’esistenza dell’economia del cuidado come settore produttivo potenzialmente generatore di PIL. Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento Nazionale di Statistica colombiano (DANE), sono principalmente le donne a farsi carico delle attività che rientrano nell’economia del cuidado, contribuendo al 77,7% del totale delle ore dedicate al lavoro domestico non remunerato. Tale divisione dei ruoli porta d’altro canto alla creazione di una serie di barriere per quanto non formali alla effettiva partecipazione delle donne alla sfera politica. 

In tal senso, vogliamo menzionare che la Cooperazione italiana, nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale con Approccio Territoriale (DRET II), in collaborazione con l’UE e la FAO, ha sostenuto la realizzazione di uno studio di settore sull’economia del cuidado indirizzato all’Agencia de Desarrollo Rural, in cui vengono rilevate le condizioni e le necessità in particolare delle donne residenti nelle aree rurali. Tale documento servirà per orientare le politiche pubbliche settoriali e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nelle politiche di sviluppo agricolo nazionale e locale.  

Per sapere di più sul lavoro realizzato da AICS Bogotà in tema di “economia del cuidado”, vi invitiamo a leggere questo articolo pubblicato sulla stampa locale.