La seconda edizione della Fiera Internazionale del Caffè, del Cacao e dell’Agriturismo di Huila (FICCA 2022) ha accolto a Neiva più di 20.000 visitatori che, per tre giorni, hanno potuto godere dell’offerta di prodotti esposti in 120 stand, oltre a tavole rotonde aziendali, aste, competizioni di baristi , laboratori di degustazione e una variegata agenda accademica.
Questo evento, organizzato dal governo di Huila, dalla Federazione nazionale dei coltivatori di caffè della Colombia, dal Servizio nazionale di apprendimento (SENA) e da Fomcultura Huila, ha rappresenato un’importante vetrina commerciale per il dipartimento, che produce la maggior quantità di caffè nel Paese, oltre a varietà specifiche di cacao.
Il Programma DRET II dell’Unione Europea, AICS e FAO ha partecipato come sponsor ufficiale dell’evento attraverso uno stand e una conferenza dal titolo “La cooperazione internazionale e il suo impulso al caffè della Colombia”, a cui ha partecipato Furio Massolino, direttore del programma DRET II; Diego Mora, assistente rappresentante della FAO Colombia; Luca de Paoli, responsabile tecnico della sede AICS di Bogotà e il segretario all’agricoltura del dipartimento, Dilberto Trujillo. La conferenza ha illustrato il lavoro che il DRET II e le entità che lo compongono hanno realizzato in alleanza con le autorità del dipartimento di Huila, in tema di sviluppo integrale del campo e di sostenibilità e modernizzazione di colture quali caffè.
La partecipazione a FICCA 2022 ha anche permesso di presentare i nuovi progetti dell’AICS. Agrocadenas, per esempio, è un progetto che mira a rafforzare le filiere di produzione del caffè e della passiflora nel dipartimento attraverso l’innovazione tecnologica, il rafforzamento della commercializzazione e la responsabilizzazione delle associazioni di produttori attraverso cooperative e alleanze pubblico-private. In totale, questo progetto di cooperazione italiana beneficerà più di 15mila persone nei dipartimenti di Huila, Tolima e Arauca, e avrà un budget di 11 milioni di euro.
Per la prima volta si è riunito in Colombia il tavolo sull’occupabilità e l’imprenditorialità dei giovani rurali (MEEJR), un’iniziativa che ha coinvolto più di 80 organizzazioni di diverse regioni del Paese presso l’Universidad Libre, a Bogotà. L’evento è stato un’occasione per sottolineare la necessità di migliorare la qualità della vita della popolazione rurale e indigena, consolidare i canali di incidenza nelle politiche pubbliche della gioventù rurale, nonché raccogliere visioni del territorio nel quadro della strutturazione del nuovo Piano Nazionale per lo sviluppo.
Durante la prima giornata si sono svolti colloqui con la presenza di funzionari del Ministero dell’Agricoltura e del Ministero dell’Ambiente; l’Agenzia Nazionale del Territorio (ANT); nonché rappresentanti del Programma DRET II e degli enti che lo compongono, tra cui Sonia Tato, vice capo della cooperazione della Delegazione dell’Unione Europea in Colombia e Luca de Paoli, responsabile tecnico della sede AICS di Bogotà.
La seconda giornata è stata dedicata alla fiera dell’imprenditoria allestita all’interno dell’Università con oltre 20 stand dove i giovani partecipanti hanno esposto e venduto una varietà di prodotti e servizi; dal caffè, cacao, cocadas, bracciali e zaini, ai piani agrituristici. La terza e ultima giornata si è conclusa con una dimostrazione artistica della corporazione Casa de Colores e con spazi privati per laboratori dove i membri del Consiglio hanno concordato i punti generali da presentare per il Piano Nazionale di Sviluppo.
I giovani rurali del MEEJR rappresentano 950 organizzazioni giovanili contadine e indigene provenienti dai 32 dipartimenti del Paese. Questa leadership nazionale è stata raggiunta grazie al sostegno fornito dal Programma DRET II, in stretto coordinamento con la Direzione Nazionale della Pianificazione (DNP). Grazie al lavoro svolto, i giovani rurali potranno lavorare attivamente per influenzare il Piano di Sviluppo Nazionale del nuovo Governo e, inoltre, AICS prevede di continuare ad accompagnare il lavoro con i giovani rurali attraverso il progetto “Giovani rurali: il campo in movimento”, programma che inizerà nel 2023.
Anleidys, Víctor e Nairis hanno trovato nel riciclo un modo per sostenere finanziariamente le loro famiglie e per contribuire alla sostenibilità delle loro comunità a Barranquilla e Santa Marta
Nairis non ha dubbi: il riciclo le ha salvato la vita. Dopo aver lasciato il Venezuela per cominciare una nuova vita in Colombia, Nairis ha avuto varie difficoltà per riuscire guadagnare il minimo necessario a sopravvivere nella città che la ospita, Barranquilla, dove è arrivata, insieme al figlio di 4 anni, poco prima dell’inizio della pandemia di COVID-19.
“Per un periodo prolungato non siamo potuti uscire in strada a lavorare, a causa dell’alto rischio di contagio”, ricorda Nairis, che fortunatamente ha trovato posto in un rifugio sostenuto da UNHCR, dove lei e suo figlio hanno soggiornato durante i mesi di incertezza dell’inizio della pandemia. Quando è stata in grado di avventurarsi alla ricerca di lavoro, Nairis, che in Venezuela, il suo Paese natale, era occupata come ingegnere elettrico, non ha trovato altro modo per guadagnarsi da vivere che vendere caffè per strada, un lavoro duro che spesso non era abbastanza per coprire le sue necessità basiche.
Fu mentre vendeva caffè che incontrò un gruppo di raccoglitori di rifiuti, il cui lavoro le sembrò non solo più sostenibile ma anche più redditizio. Iniziò così ad andare alla ricerca di materiali da riciclare, ma farlo da sola era rischioso.
“Ho incontrato molte difficoltà. Ho dovuto far fronte a diversi tipi di rischi: non solo quelli fisici dovuti al peso del materiale che trasportavo, ma anche quelli dovuti a un incidente di autobus che ho vissuto, i rischi dovuti alla pioggia, eccetra”.
È così che Nairis ha deciso di unirsi ad un gruppo di riciclatori, per lo più venezuelani come lei, nella comunità di Brisa del Río a Barranquilla. Grazie al lavoro di riciclo, non solo ha ritrovato una passione, ma si è anche sentita di nuovo parte di una comunità.
È passato un anno da quando Nairis ha cominciato a dedicarsi alla raccolta di materiali di scarto, garantendo, attraverso questo lavoro, un sostentamento dignitoso per lei e per suo figlio. Tuttavia, sebbene lavorare in gruppo permetta di prevenire alcuni tipi di rischi, questa categoria è comunque costretta ad affrontare situazioni di sfruttamento lavorativo: succede spesso che le aziende che acquistano i materiali non paghino i riciclatori, o impieghino mesi per farlo. Presa coscienza di queste dinamiche, Nairis ha iniziato a guidare un processo che ha portato alla protezione dei diritti all’interno della sua comunità di riciclo.
Grazie a donatori come l’Agenzia Italiana per lo Sviluppo (AICS), l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), e il suo partner, Pastoral Social, Nairis, assieme ai suoi colleghi e alle sue colleghe, viene formata per acquisire competenze trasversali e viene orientata su quali siano i diritti e gli strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro in maniera più consapevole e in condizioni più dignitose, trasformando cartone, vetro, alluminio e ferro in oggetti decorativi per la casa, il giardino e il patio. I ricavi ottenuti grazie a queste attività consentono ai riciclatori di guadagnare una maggiore autonomia lavorativa e di supplire alle spese domestiche, quali il vitto e l’alloggio. Inoltre, Nairis ha ricevuto il sostegno di UNHCR e della Pastorale Sociale affinché suo figlio venga impegnato in attività pedagogiche e ricreative nelle ore in cui lei è occupata con il lavoro.
Il contributo dei riciclatori venezuelani in Colombia appare spesso invisibile alla società, dal momento che regna l’ignoranza sul corretto smaltimento dei materiali solidi e sul ruolo fondamentale del riciclo. Per queste ragioni, i riciclatori si definiscono attivisti ambientali e sottolineano il prezioso contributo che forniscono all’intera società.
“Prolunghiamo la vita dell’ecosistema terrestre. Quindi, in altre parole, diamo vita al pianeta, perché quando ricicliamo trasformiamo i materiali in oggetti nuovi”, spiega Nairis.
Come lei, altri leader ambientalisti della costa caraibica colombiana hanno unito le forze a sostegno di questa causa. Anche Víctor, cittadino colombiano nato a Santa Marta, fa parte di un team che, con il supporto del CESVI, promuove giornate dedicate alla piantagione di alberi, alla pulizia degli spazi pubblici e alla sensibilizzazione sull’importanza del riciclo.
“Sia il popolo venezuelano sia quello colombiano devono acquisire maggiore consapevolezza del valore delle risorse naturali”, afferma. “Per non intaccare l’ambiente, è necessario essere consapevoli. Penso sia importante inviare un messaggio all’intera comunità in modo che sappia di più sui rifiuti solidi perché il problema che riscontriamo è che molte persone non sanno come separare i propri rifiuti domestici.”
Insieme a Víctor lavora Anleidys, venezuelano che vive a Santa Marta da tre anni. Anche lui considera l’educazione della popolazione una parte fondamentale del suo lavoro di riciclatore.
“In una campagna che abbiamo realizzato grazie al sostegno di CESVI e ACNUR siamo andati casa per casa armati di opuscoli informativi per spiegare alla gente come separare i rifiuti riciclabili da quelli non riciclabili”, ricorda. “Vorrei facessimo tutti la nostra parte per l’ambiente e per il benessere della comunità in cui viviamo”.
Anleidys, Victor e Nairis sono dei veri eroi ambientali. È grazie al loro impegno che i progetti volti a migliorare le condizioni lavorative nel settore del riciclo sono un successo.
* I nomi di alcune persone sono stati modificati per motivi di protezione.
Viaggiare per Boyacá conoscendo diversi progetti produttivi ha permesso a Sandra Milena Campo di ampliare la propria prospettiva sulle conoscenze agricole, artigianali e gastronomiche che compongono un paese diversificato com’è la Colombia.
Questa donna afro-discendente, attualmente residente nel municipio di San Estanislao de Kostka, nel dipartimento di Bolívar, mantiene il suo carattere di leader e imprenditrice anche nei momenti più difficili causati dallo sfollamento e dal conflitto armato colombiano: “come comunità afro-discendenti e contadina abbiamo avuto difficoltà ad adattarci ad altri luoghi, spostandosi sempre da un posto all’altro“. Il suo spirito di resilienza e la sua volontà di preservare la conoscenza tradizionale della sua comunità l’hanno portata ad entrare a far parte del Consiglio Comunitario Mango de la Pua II, situato nel villaggio di Catambuco. Il lavoro comunitario di Sandra si intreccia con le sue attività produttive, tra le quali spiccano la produzione artigianale di abiti e accessori, e la coltivazione di alberi da frutto, piante officinali e fiori.
L’impatto che queste attività hanno avuto sulla creazione di posti di lavoro e di reddito per la sua comunità l’hanno resa la vincitrice del Premio nazionale di Donne Trasformatrici della Colombia rurale 2022, nella categoria “Donna Conservatrice del Territorio“, riconoscimento assegnato dall’Agenzia Nazionale del Territorio (ANT). Nell’ambito di questo premio, Sandra ha avuto l’opportunità di partecipare a uno scambio di esperienze in otto comuni di Boyacá, dove ha incontrato altre donne rurali che, come lei, stanno contribuendo allo sviluppo delle loro comunità con imprese produttive nei settori dell’agricoltura, del turismo e dell’artigianato. Per quattro giorni, in compagnia di Mayerly Sánchez, un’altra delle vincitrici del premio, ha frequentato seminari sulla coltivazione delle patate, sulla tessitura dei cesti e sulla gastronomia. Ha inoltre visitato aziende biologiche che si occupano di caffè, apicoltura e conigli. In questi spazi ha avuto l’opportunità di dialogare con le organizzazioni femminili e di condividere esperienze di vita.
“Questo è il miglior regalo che abbiamo ricevuto nell’ambito del premio. Grazie a questa esperienza mi sono arricchita di nuove conoscenze proprie di una cultura che ho appena iniziato a conoscere, piena di persone meravigliose e con storie che mi incoraggiano a continuare. Alle donne contadine del resto del Paese vorrei dire che tutto nella vita è possibile. Alle tessitrici dico che continuino a tessere futuro, famiglia, territorio e cultura”.
Sandra sottolinea il fatto che lo scambio è stato creato soprattutto per le donne rurali, una popolazione particolarmente colpita dal divario di genere, che solitamente hanno orari lavorativi più lunghi e redditi più bassi. “Si percepisce che questo concorso è stato creato dalle donne per le donne. E questo è un segno di come le donne possano generare una catena in cui una guida l’altra, facendo in modo che sempre più donne siano in grado di apprezzare se stesse e il loro lavoro“.
Women Transformers of Rural Colombia 2022 è stato reso possibile grazie all’alleanza tra l’Agenzia Nazionale del Territorio e il Programma DRET II dell’Unione Europea, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO Colombia) e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Lo scambio di esperienze del premio Mujeres Transformadoras de la Colombia Rural 2022 è stato reso possibile grazie all’alleanza tra l’Agenzia Nazionale del Territorio e il Programa DRET II della Unione Europea, la Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO Colombia) e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
Il 27, 28 e 29 luglio 2022 si è tenuta presso la Camera di Commercio di Bogotá la prima EXPO Circular e Carbon Neutral, uno spazio per promuovere le sinergie verso l’economia circolare e le emissioni zero e rendere visibili i progressi nell’attuazione della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (ENEC) e della Strategia Carbon Neutral per la Colombia (ECCN).
Nell’ambito di questo evento, guidato dal Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, l’ambasciatore dell’Unione Europea Gilles Beltrand, ha affermato che la Colombia è un alleato nel rafforzamento di un’economia circolare globale e che, in questo senso, i programmi di cooperazione giocano un ruolo importante nella promozione di un’economia competitiva neutrale dal punto di vista ambientale, che contribuisce alla transizione verso un modello rigenerativo. In questo stesso senso, il direttore della sede AICS di Bogotà, Mario Beccia, ha affermato che le principali priorità della Cooperazione italiana in Colombia sono lo sviluppo sostenibile e la tutela dell’ambiente e della biodiversità, evidenziando il lavoro che il Programma DRET II è stato realizzato in compagnia dei sindacati produttivi e sempre con un focus territoriale.
Allo stesso modo, Alan Bojanic, rappresentante della FAO in Colombia, ha affermato che tutte le attività produttive, dal momento della pianificazione, dovrebbero tenere in considerazione l’economia circolare, e ha evidenziato i progetti di assistenza tecnica che, come il DRET II, cercano di articolare le buone pratiche agricole con l’ambiente.
Alll’Expo hanno partecipato circa ottanta iniziative provenienti da diverse regioni del Paese che stanno lavorando a progetti di economia circolare. La Colombia, in quanto Paese impegnato nella legge sull’azione per il clima, si impegna a ridurre le emissioni di gas serra del 51% entro il 2030.
L’AICS, l’Unione Europea e la FAO hanno presentato al Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile sei Guide Ambientali che mirano a fornire a produttori, attori sindacali, autorità ambientali, enti territoriali e altri attori, indicazioni utili alla pianificazione e la realizzazione di attività agricole sostenibili.
Questo progetto fa parte del programma Sviluppo Rurale con un Approccio Territoriale (DRET II), che, tra gli altri aspetti, mira a promuovere l’economia circolare e la crescita verde, incoraggiando buone pratiche che consentano il consolidamento e il rafforzamento della sostenibilità agricola.
L’evento di lancio è stato presieduto dal Vice Ministro dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile, Francisco Cruz, che ha ringraziato la cooperazione e il governo colombiano per il loro lavoro congiunto, evidenziando che nelle attività regionali di costruzione partecipata e socializzazione realizzate nell’ambito di DRET II sono state coinvolte attivamente comunità di produttori, autorità in ambito ambientale e il mondo accademico.
Francisco Cruz, viceministro dell’Ambiente, nell’evento di lancio delle Guide Ambientali Foto: Min Ambiente
Mario Beccia, direttore della sede AICS di Bogotá, ha affermato che attraverso il programma DRET II, la cooperazione italiana “vuole rafforzare, da un punto di vista tecnico, i piccoli e medi produttori e fornire loro le conoscenze necessarie per produrre in modo sostenibile e per poter commercializzare al meglio i loro prodotti“. Allo stesso modo, ha assicurato che le Guide, attraverso la diffusione di buone pratiche e di strumenti volti a mitigare l’impatto ambientale, contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico, obiettivo fondamentale dell’Unione Europea.
Mario Beccia, direttore di AICS Bogotá Foto: Min Ambiente
A nome dell’Unione Europea, Sonia Tato, viceresponsabile della cooperazione in Colombia, ha evidenziato l’importanza delle Guide Ambientali nell’ambito del Green Deal europeo e della strategia “From Farm to Table“, che sostiene la transizione verso sistemi alimentari sostenibili. Allo stesso modo, ha assicurato che “le Guide saranno uno strumento per trascendere gli approcci settoriali e spostarsi verso processi più simbiotici tra produzione agricola e conservazione dell’ambiente”.
Sonia Tato, viceresponsabile della cooperazione UE in Colombia Foto: Min Ambiente
Da parte sua, Alan Bojanic, rappresentante della FAO in Colombia, ha parlato dell’importanza di pensare all’agricoltura nel quadro della sostenibilità, e in questo senso ha evidenziato l’importanza delle Guide Ambientali nella modernizzazione del settore agricolo: “Stiamo facendo un grande passo. Puntiamo a modernizzare il settore, ridurre l’impronta idrica e i gas serra”.
Il 29 e il 30 giugno 2022 i tecnici del Centro Agrotecnico del Cauca hanno tenuto due giornate di formazione, che hanno visto la partecipazione di 30 agricoltori appartenenti alla Cooperativa Agropecuaria De Usuarios Campesinos De Patia, nel sud del Dipartimento di Cauca. Il Dipartimento è caratterizzato da una forte vocazione agricola, che però negli anni non ha potuto esprimere tutto il suo potenziale a causa del conflitto armato.
In questo contesto, nel 2019, è stato avviato il progetto PAZ Colombia, sorto in risposta allanecessità di mitigare l’impatto del cambiamento climatico e promuovere uno sviluppo rurale sostenibile e inclusivo, oltre a rafforzare lo Stato di diritto, il reinserimento e il passaggio alla democrazia da parte dei gruppi armati illegali. Il progetto, implementato dall’Istituto Italo – Latino Americano (IILA) e dal Servicio Nacional de Aprendizaje (SENA) con l’appoggio di AICS, si focalizza su un incisivo programma di formazionebasato sul trasferimento tecnologico e sui sistemi innovativi nella produzione e commercializzazione di alcuni prodotti tipici della tradizione agricola colombiana, quali il caffè, gli ortaggi e la frutta processata. Allo stesso tempo, PAZ Colombia mira a proporre un’offerta di turismo ecologico in ambito rurale che tenga in considerazione l’evoluzione più recente del mercato turistico internazionale.
Il servizio di extensión rural, che prevede la diffusione di tecniche e conoscenze innovative per il miglioramento della produzione agricola e della qualità della vita delle famiglie contadine delle aree rurali, è uno dei perni su cui si basa il progetto. L’inserimento all’interno del mondo della grande distribuzione richiede un lavoro di innovazione sia dal lato della produzione sia da quello della presentazione finale del prodotto. Ragion per cui, è importante formare tecnici, piccoli produttori e giovani vittime della violenza sull’utilizzo di macchine agricole moderne e adatte ad una produzione professionale e standardizzata di ortaggi base destinati al mercato di largo consumo, che costituiscono oggi una domanda crescente e con sbocchi nei mercati esteri.
Noel Angulo, agricoltore appartenente alla Cooperativa Agropecuaria De Usuarios Campesinos De Patia, commenta così gli insegnamenti ricevuti: “la formazione ci permette di acquisire conoscenze che ci consentono di mettere in pratica processi tecnologici finalizzati a migliorare la produzione e la conservazione della terra”.
Con l’assistenza tecnica degli istruttori che si sono formati nell’ambito del progetto, i 30 agricoltori coinvolti stanno ora procedendo alla preparazione del terreno e alla semina di colture da reddito quali anguria, melone, maracuja y papaya, grazie ai macchinari agricoli messi a disposizione da PAZ Colombia, che si impegna a seguire le successive fasi in modo da garantire il buon esito del progetto produttivo.
Nell’ambito del lavoro congiunto tra il Programma DRET II e la Rete Nazionale delle Agenzie di Sviluppo Locale della Colombia (Red Adelco), si è tenuto l’Incontro Regionale per la Generazione di Reddito e la Produzione Sostenibile, che ha permesso la socializzazione, l’articolazione e la territorializzazione di politiche, strumenti e metodologie che favoriscono una commercializzazione equa e attiva di beni e servizi delle comunità rurali con particolare attenzione a quei gruppi guidati da donne e giovani.
Questo incontro che si è tenuto contemporaneamente a Nariño, Boyacá, Cesar, Valle del Cauca e Antioquia, i processi di commercializzazione, associatività, imprese verdi e linee guida AGM (Adjusted General Methodology), oltre alle linee di credito speciali (LEC).
AICS L’Avana ha pubblicato l’Annual Report, che contiene tutte le informazioni sulle attività svolte nell’arco del 2021. Il documento tradizionale ora offre un’esperienza migliorata, grazie a contenuti come video, mappe ed articoli a cui è possibile accedere attraverso link e codici QR.
Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo lavorato sodo a fianco dei nostri partner a Cuba e in Colombia, per rafforzare le priorità strategiche definite dai governi locali per l’implementazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
Per condividere l’impatto delle nostre iniziative, abbiamo redatto il nostro Annual Report per il 2021, che dimostra l’importante ruolo della cooperazione italiana a Cuba e in Colombia.
Attraverso la firma di sei Contributi Finanziari alle Organizzazioni Sociali, il 17 marzo 2022 è stata ufficializzata a Bogotà l’inizio delle ‘Rutas Territoriales’: un’iniziativa congiunta dell’Unione Europea (UE), l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) che mira a favorire la riattivazione economica e ambientale del campo colombiano e a promuovere il protagonismo di donne e giovani nello sviluppo rurale e sostenibile nei loro territori.
L’iniziativa si sviluppa nell’ambito del programma di Assistenza Tecnica allo Sviluppo Rurale con un Approccio Territoriale II (AT DRET II), che lega le tre agenzie di cooperazione internazionale, mettendo sei organizzazioni sociali al servizio delle comunità per contribuire al rafforzamento dei territori , rafforzando la propria esperienza nei processi di sviluppo locale sostenibile e sviluppo rurale e attivando reti che rafforzino le capacità tra organizzazioni di diversa natura come il mondo accademico, i consigli di comunità e le organizzazioni internazionali e di base.
Le ‘Rutas para la implementación de las políticas públicas bajo un enfoque territorial’ sono pensate come strumenti per facilitare il dialogo tecnico e strategico tra le Organizzazioni della Società Civile e gli Enti di Governo, attraverso un sostegno finanziario che si rivolge a Fondazioni, Associazioni, enti, università ed enti privati di natura speciale previsti dalla legislazione colombiana (resguardos, associazioni/organizzazioni di popoli indigeni o afro-discendenti).
Le sei Rutas Territoriales hanno una dotazione finanziaria totale di 400.000 euro, che verranno impiegati nei prossimi otto mesi nei dipartimenti di Guaviare, Cauca, Valle del Cauca, Cundinamarca, La Guajira, Atlántico, Bolívar, Magdalena, Sucre e Córdoba.
Nell’ambito dello sviluppo ambientale e sostenibilità, il WWF Colombia, l’Universidad Pontificia Bolivariana, l’Acquedotto Regionale AGUASISO e la Fondazione Sacha Llaqta saranno impegnati in attività di promozione del ripristino e uso sostenibile degli ecosistemi strategici, attraverso diversi meccanismi come i Contratti di Conservazione Naturale, le Imprese Verdi, la promozione dell’Economia Circolare e l’attuazione dei regimi di Pagamento dei Servizi Ambientali.
D’altra parte, l’Agenzia per lo sviluppo economico locale della Valle del Cauca (ADEL Brut) e la Fondazione Alpina si dedicheranno ad attività di rafforzamento dei settori rurale e ambientale per facilitare la partecipazione di donne e giovani del campo colombiano alla formulazione e l’attuazione di politiche pubbliche settoriali, per promuovere maggiore efficienza e rilevanza territoriale.
Luca de Paoli, responsabile dell’ufficio AICS in Colombia, sottolinea come “la partecipazione delle Organizzazioni Sociali al ciclo di elaborazione, esecuzione e monitoraggio delle politiche pubbliche è essenziale, poiché esse contribuiscono non solo a livello tecnico con l’expertise che possiedono grazie all’esperienza nelle regioni, ma anche grazie alla legittimità che deriva loro dall’essere attori locali che conoscono i bisogni e le condizioni dei loro territori. Crediamo che le politiche pubbliche debbano essere elaborate dai territori, e che la loro pertinenza si dia nella misura in cui riescono ad adattarsi alle esigenze e ai contesti locali”.